I balneatori assicurano: i depuratori funzionano Il presidente del depuratore di Salerno: fiumi inquinati

In mare troppi scarichi abusivi

Argentino (Siis): pochi controlli. E Civale (Sib): acqua limpida, solo qualche rifiuto galleggiante
9 luglio 2009 - Petronilla Carillo
Fonte: Il Mattino Salerno

«Il mare è pulito. Gli impianti di depurazione funzionano tutti bene, soprattutto in Costiera. Anche se ai bagnanti questo può sembrare strano: certo, a volte si trovano rifiuti galleggianti, ma la qualità dell’acqua è buona. Il resto dipende dalla buona educazione delle persone che dicono di amare il mare». Antonio Civale, presidente del Sindacato italiano balneari (Sib), ne è convinto. Legge i dati: «gli unici ufficiali, quelli forniti dall’Arpac», sottolinea. «Sono gli ultimi», spiega. Invece sulla fotocopia distribuita c’è la data del Bollettino ufficiale della Campania sul quale sono stati pubblicati: 26 gennaio 2009. I prelievi sono di quest’anno ma fanno riferimento alla stagione invernale. Inizia così la conferenza stampa dei balneatori indetta (e sottolineano tutti, «non a caso») a Vietri sul Mare, presso lo stabilimento Risorgimento. Con qualche puntualizzazione ai giornalisti in merito ai dati «allarmistici» pubblicati sullo stato del mare. «Ho tre nipoti - dice ancora Civale - l’ultimo ha cinque mesi e stamattina era a mare, a Maiori. Proprio in quelle acque che, secondo quanto riferito dai giornali, è la più inquinata a causa del depuratore che non funziona. Sono stati nei giorni scorsi in visita a quell’impianto: è vecchio, certo, ma di recente è stata messa un griglia cromatica per i fanghi attivi. Ciò non toglie che si deve fare di più e soprattutto si devono fare maggiori controlli». Riporta la discussione su binari tecnici, invece, il presidente del Siis, la società di servizi che gestisce il depuratore di Salerno, Ferdinando Argentino, il quale accusa: «Ci sono troppi canali abusivi che scaricano in mare. Noi facciamo ciò che possiamo con il depuratore. E, sinceramente, dal momento che il sostituto procuratore Frattini mi ha nominato custode giudiziario dell’impianto, non ho alcuna intenzione di commettere errori». Quindi ribadisce: «Abbiamo un operatore che ogni tre ore controlla a monte la foce del Picentino e spesso trova l’acqua rossa: si tratta di scarichi agricoli di prodotti utilizzati per pigmentare le fragole. E i controlli? Dove sono?». Proprio Argentino annuncia: «Ho dato mandato al docente universitario Vincenzo Belgiorno di attivare una equipe di studiosi per controllare tutte le foci e i canali dei fiumi che arrivano a mare. Sulla base dei dati che elaboreranno presenteremo una denuncia. Noi spendiamo ogni mese dai 90mila ai 100mila euro per lo scarico dei fanghi. Gli altri risparmiano questi soldi inquinando il mare». Civale e Argentino sono sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda la nuova progettazione e la possibilità di accedere ad altro fondi Por 2007-2013. L’obiettivo: creare dei Consorzi tra Comuni così da poter presentare progetto migliori e accedere a maggiori finanziamenti. «Così - ribadisce Argentino - i localismi locali non vinceranno e con i finanziamenti per il ripascimento dei litorali non si realizzeranno opere di arredo urbano».

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