Saranno asportate le sabbie contaminate L’operazione studiata con l’Università di Londra

Spiagge inquinate, fondi per la bonifica

Un milione dalla Regione per il litorale vesuviano. L’assessore: «Presto gli accessi agli arenili»
9 luglio 2009
Fonte: Il Mattino

Un milione di euro per risanare gli arenili del litorale vesuviano, da Ercolano a Castellammare di Stabia, da metalli pesanti e idrocarburi trasportati dal Sarno. Lo ha annunciato ieri l’assessore regionale all’Ambiente Walter Ganapini. La Regione metterà in sicurezza otto punti degli arenili dei Comuni di Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata e Castellammare di Stabia: tra le zone che ricadono nel sito di interesse nazionale «Aree del litorale vesuviano», le analisi dell’Istituto superiore di Sanità avrebbero escluso Portici dai punti di intervento. A rendere disponibile il finanziamento un accordo di programma tra Regione e ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare: «Questo consentirà - dice Ganapini - l’accesso agli arenili già nell’attuale stagione balneare». Gli interventi prevedono, dopo l’elaborazione nelle aree già interessate da attività di caratterizzazione, la messa in sicurezza con l’asporto delle sabbie inquinate, individuate dall’Istituto superiore di Sanità. Ganapini la definisce «un’operazione chirurgica: l’asporto sarà programmato in modo mirato, nei punti di concentrazione. Il rischio di inaccessibilità degli arenili sarà superato. Ma tutto questo non mi soddisfa granché». Cioè? «Il tema è: curare il Sarno. Quando i depuratori di Angri, Nocera e Scafati, che lavorano al 10%, saranno collegati pienamente alla rete fognaria? Quando il collettore litoraneo da Ercolano a Castellammare potrà arrivare alla depurazione della foce del Sarno?». Il 21 giugno scorso la conclusione dei lavori dell’Iss, l’altroieri l’accordo di programma. L’allarme era scattato lo scorso aprile. Lo studio di caratterizzazione dell’Arpac, l’agenzia regionale di protezione ambientale, dimostrò che gli arenili della costa vesuviana erano inquinati da metalli e sostanze chimiche tossiche, tra le quali stagno e berillio. Poco dopo i Comuni obiettarono che, per stagno e berillio, si trattava di sostanze proprie delle aree vulcaniche. Così venne salvata la stagione balneare, anche nelle zone dove - a causa dell’inquinamento del mare - è possibile fare soltanto elioterapia. La bonifica, quindi, riguarderà i tratti inquinati da altre sostanze. Vale a dire rame, pesticidi, benzopirene, antracene, fluorantene e arsenico. Con la consulente scientifica, la dottoressa Simonetta Tunesi dell’University college di Londra, Ganapini testerà il cosiddetto «stripping». «Sperimenteremo - dice l’assessore - questa ipotesi: mettere in soluzione la sabbia con dei solventi, estraendo i materiali e recuperando la sabbia. In caso contrario, dovrà andare in una discarica per rifiuti tossici». Per Salvatore Vozza, sindaco di Castellammare di Stabia, la bonifica è una buona notizia, «anche se riguarda un’area limitata: tre piccole zone, già individuate, recintate e vietate, per poco più di cento metri di arenile. Macchie che verranno cancellate: i dati ci dicono che il 99 per cento delle spiagge è pulito». Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico di Legambiente, rilancia: «Quali sono i profili di presenza degli agenti inquinanti, quali sostanze ci sono nelle sabbie e quanto profondamente? E la sabbia asportata dove verrà smaltita?». Intanto, il 23 luglio, in Campania arriva la Goletta verde di Legambiente: una fotografia dello stato delle acque, oltre a quello degli arenili.

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