SOLOFRA HA DEBITI PER OLTRE DUE MILIONI. IL COSMARI CHIAMA LA PREFETTURA

«Rifiuti, ecco i comuni che non pagano»

Caputo: il 50 per cento è inadempiente, così il servizio sarà in pericolo
7 luglio 2009 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

Da Solofra a Salza Irpina, sono oltre venti i comuni che hanno contratto debiti consistenti nei confronti del Cosmari Av1. Il 50 per cento degli enti non è in regola con il pagamento dei canoni per i servizi di raccolta e smaltimento. La difficoltà a riscuotere crea problemi di gestione anche per la compartecipata Asa. Per questo, il numero uno del consorzio ha avviato un'azione di recupero crediti che passerà per la richiesta al Prefetto di nomina di commissario ad acta. Un avvertimento che diventerà concreto martedì 14, quando Caputo si recherà presso il Palazzo di Governo con l’elenco dei comuni che non hanno regolarizzato la propria posizione o cercato un'intesa per il dilazionamento dei pagamenti. Solofra ha accumulato una massa debitoria enorme, seguito a ruota da Atripalda. Il debito di Solofra va diviso in due: un milione e 79mila euro per i quali è stato emesso un decreto ingiuntivo che ha visto l’opposizione degli amministratori, un milione e 229mila euro per il quale è stato presentato un piano di rientro. Diversa la situazione di Atripalda: il piano di rientro del milione di euro di debiti è stato approvato. Hanno già presentato piano di rientro i comuni di Mercogliano per 300mila euro (l’ente deve anche 700mila euro all’Asa), Manocalzati 249mila, Montefalcione 180mila, Prata Principato Ultra 170mila, Montemiletto 150mila, Ospedaletto d’Alpinolo 80mila, Santo Stefano del Sole 70mila, San Potito Ultra 50mila. Non hanno avanzato richieste di dilazionamento o regolarizzazione della posizione, invece, Forino per 225mila euro, Monteforte Irpino per 200mila, Contrada e Pietrastornina per 100mila, Summonte per 98mila, Sant’Angelo a Scala per 60mila, Lapio e Santa Lucia di Serino per 55mila, Montoro Superiore per 48mila, Santa Paolina per 40mila, Chiusano San Domenico e San Michele di Serino per 30mila. Il consorzio vanta, poi, crediti da una serie di comuni del Bn2 e Na3, dai 40mila euro di Avella ai 30mila di Rotondi, ai 20mila di Baiano ai 18mila di San Martino Valle Caudina. Estranea alla partita la città capoluogo, che ha debiti per soli 300mila euro rispetto ai 9-10 milioni di spesa annua. «Questa azione - spiega il presidente Caputo - è frutto di un atteggiamento serio e responsabile nei confronti del costituendo soggetto provinciale per la gestione del ciclo integrato. Non è corretto e opportuno lasciare in eredità una barca che fa acqua da tutte le parti».

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