Si accumulano i ritardi per la messa in sicurezza del tracciato per le Puglie E Zecchino va in Procura

Statale 90, la frana infinita

Montaguto, lo smottamento è ripreso Il traffico va in tilt, nuove proteste
2 luglio 2009 - Marco La Carità
Fonte: Il Mattino Avellino

Montaguto. È ancora emergenza: la frana avanza e invade la bretella della Statale 90 delle Puglie. Un copione a cui assiste ormai da tre anni e che si è ripetuto ieri mattina verso le sette, quando i primi automobilisti diretti in Puglia sono stati fermati dal personale dell'Anas ed invitati a percorrere gli itinerari alternativi. In pochi minuti si è creato un ingorgo lungo la statale, con la formazione di svariati chilometri di code. Animi tesi soprattutto tra i camionisti diretti a nord, che hanno dovuto girare i propri mezzi in un fazzoletto di terra. Risolutivo l'intervento dei carabinieri della Compagnia di Ariano, diretti dal capitano Pasquale D'Antonio, che hanno coordinato la viabilità e la sicurezza sul posto. Il movimento franoso ha interessato l'intera bretella e tuttora lambisce la tratta ferroviaria Napoli-Bari. A sormontare le barriere di protezione il terreno non rimosso negli ultimi giorni. Ma certamente il movimento franoso è stato acuito dalle piogge cadute abbondantemente nel corso dell'anno e anche da una pianificazione di lavori a monte della frana non lungimirante. Intanto i tecnici dell'Anas, coordinati dal subcommissario di governo Orrico, delegato all'emergenza di Montaguto, hanno chiuso il transito lungo la Statale delle Puglie individuando come itinerari alternativi: Savignano centro-Ciccotonno - rientro lungo la Statale 90; Savignano -Monteleone di Puglia, Accadia; consigliato per i mezzi pesanti il transito lungo l'A/16 Napoli Bari con uscita a Candela. Il sindaco Giuseppe Andreano: «Qualsiasi provvedimento che riguarda la frana - afferma - deve passare obbligatoriamente attraverso il commissariato di governo. Ho preso atto della situazione comunicando l'accaduto al subcommissario Orrico perché anche la viabilità alternativa viene gestita dall'ente di governo. I soldi stanziati qualche anno fa, 2milioni e mezzo di euro, sono finiti e ora la Protezione civile lavora in emergenza, senza copertura finanziaria. Ultimamente i lavori di prelievo del terreno si sono fermati perché non ci sono più siti idonei dove scaricare la terra. Non è una soluzione definitiva ma almeno libera la bretella». Sul piede di guerra alcuni cittadini: «Cronaca di una morte annunciata - commenta l'ex sindaco Marcello Zecchino - perché il problema è a monte dove, secondo studi, una grande quantità di acqua spinge il terreno di un metro al secondo per un peso di 86 tonnellate. Altro che rimozione del terreno a valle. Penso allora che il commissario di governo delegato - incalza Zecchino - dovrebbe dimettersi prima che la frana ostacoli anche le ferrovie. Presenterò un dossier alla Procura».

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