IL BLITZ DELLA FORESTALE A CAPACCIO

In acqua rifiuti e liquami delle bufale

Sigilli ad un’azienda di Spinazzo, denunciato il proprietario
2 luglio 2009 - Paola Desiderio
Fonte: Il Mattino Salerno

Capaccio. Sversava rifiuti in un torrente attraverso cui arrivavano al mare. È questo il motivo per cui gli agenti del corpo forestale di Foce Sele, coordinati dal comandante Marta Santoro, hanno apposto i sigilli ad un’azienda bufalina di Capaccio e denunciato il proprietario. Il sequestro è scattato ieri mattina. Gli agenti hanno eseguito presso l’azienda un controllo mirato alla repressione dell’inquinamento ambientale. L’azienda in questione si trova in contrada Spinazzo, una zona a sud di Capaccio dove si concentrano attività agricole e zootecniche. Dai controlli è venuto fuori che l’azienda sversava rifiuti zootecnici nel fiume Capo di Fiume, affluente del Solofrone, il fiume che segna il confine tra i comuni di Capaccio e Agropoli, causando di conseguenza l’inquinamento del mare. L’imprenditore titolare dell’azienda, C.V., è stato denunciato all’autorità giudiziaria. L’area sottoposta a sequestro si estende su circa 6000 metri quadri. Quest’area veniva utilizzata come deposito incontrollato di rifiuti liquidi zootecnici. Sotto sequestro è stata posta anche una vasca di circa 250 metri quadri parzialmente interrata, in cui confluivano i reflui provenienti dalle strutture dove stanziavano i capi bufalini. Stando agli accertamenti degli agenti forestali, i liquami venivano prelevati dalla vasca attraverso una pompa di sollevamento e da qui venivano immessi nel torrente Capo di Fiume. Dal torrente, naturalmente, le sostanze inquinanti si riversavano nel Solofrone e attraverso quest’ultimo corso d’acqua al mare, in un tratto assai frequentato dai bagnanti, ma da qui, inevitabilmente, anche alle coste vicine, a seconda delle correnti marine. La documentazione relativa al reato ambientale accertato dai forestali è ora al vaglio della Procura della Repubblica di Salerno. Non è la prima volta che nel comune di Capaccio, località che ospita numerosissime aziende zootecniche, vengono scoperti illeciti di questo tipo. Il costo dello smaltimento di questo particolare tipo di rifiuti, spinge infatti alcuni imprenditori a fare i furbi, con la speranza di non essere scoperti e a discapito della qualità dei prodotti agricoli che rischiano di crescere in terreni inquinati e della qualità delle acque del mare, fondamentale biglietto da visita per una città come Capaccio-Paestum che, oltre che di agricoltura, vive soprattutto di turismo e che proprio nell’ultimo anno è stata premiata da Legambiente con tre vele, un riconoscimento che dipende in buona parte proprio dalla pulizia del mare.

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