Liquami, vermi e paura l´estate nera dei lidi flegrei
5 luglio 2009 - Cristina Zagaria
Fonte: Republica Napoli
È l´estate nera del litorale flegreo. Crisi, maltempo e psicosi da mare inquinato, dopo il black-out del depuratore di Cuma di 15 giorni fa. Nei lidi, da Pozzuoli a Giugliano, passando per Bacoli e Monte di Procida, gli ombrelloni sono chiusi e le spiagge deserte.
Un calo di presenze del 30 per cento, con picchi del 60, dicono gli operatori. Pochi giorni fa Legambiente ha assegnato alla Regione, la bandiera nera proprio per la mancata depurazione delle acque del litorale domizio-flegreo. Ora, a due settimane dallo sciopero dei dipendenti dell´Hydrogest (la società che gestisce l´impianto di depurazione di Cuma) e dello svernamento in mare di tonnellate di liquami, la situazione è tornata alla normalità, ma resta la psicosi. Ad alimentarla una serie di video che girano su YouTube e Facebook, con il mare ricoperto di liquami "urticanti" e vermi extralarge sulla battigia.
«Il divieto di balneazione è rientrato, ma i nostri lidi sono vuoti ed è in calo vertiginoso anche tutto il settore ittico - denuncia il sindaco di Monte di Procida, Francesco Iannuzzi - Tutto questo anche se in base all´ultimo prelievo, che risale al 30 giugno, tutti i punti storicamente balneabili del Comune sono nei limiti di legge». Venerdì sera, intanto, il presidente della Provincia, Luigi Cesaro ha incontrato i sindaci e i rappresentanti dei lidi pronti alla rivolta. Cesaro ha disposto un fondo di ventimila euro per far fronte all´emergenza e ha fissato un incontro con l´Hydrogest. Ma la competenza è della Regione. I sindaci del litorale flegreo si preparano al prossimo incontro con l´Arpac e l´Asl Napoli 2, per martedì sera. «Alla Regione chiederemo l´esecuzione della convenzione Hydrogest e un cronoprogramma degli investimenti, oltre a un osservatorio permanente sul grado di depurazione - spiega Iannuzzi - Ad Asl e Arpac, invece, la caratterizzazione del sedimento sabbioso della battigia e un andamento statistico delle malattie infettive». Il sindaco di Monte di Procida, ma anche quello di Pozzuoli e Bacoli insomma vogliono dati per «informare i cittadini».
La parola d´ordine è «intensificare la frequenza dei controlli e diversificare i punti di campionamento», dopo la grande paura e il blocco del depuratore di Cuma (con i liquami gettati a mare) del 17 giugno. E se i sindaci chiedono analisi e informazione, gli operatori balneari intanto rischiano la crisi. «La situazione sta ritornando alla normalità - precisa Salvatore Trinchillo, titolare del lido Varca d´oro e presidente del sindacato balneari Confcommercio - il mare è pulito, ma la gente continua a disertare il litorale». Secondo Trinchillo, dopo i primi giorni di calo intorno al 60 per cento, nella prima settimana di luglio i dati negativi si attestano intorno al 30 per cento. «Un calo dovuto al depuratore, ma anche alla crisi economica e al cattivo tempo». Anche Adolfo Masullo, titolare di un lido a Varcaturo e componente del consorzio Costa dei sogni parla di «concause per il calo di bagnanti e di una psicosi basata sul nulla».
«Il divieto di balneazione è rientrato, ma i nostri lidi sono vuoti ed è in calo vertiginoso anche tutto il settore ittico - denuncia il sindaco di Monte di Procida, Francesco Iannuzzi - Tutto questo anche se in base all´ultimo prelievo, che risale al 30 giugno, tutti i punti storicamente balneabili del Comune sono nei limiti di legge». Venerdì sera, intanto, il presidente della Provincia, Luigi Cesaro ha incontrato i sindaci e i rappresentanti dei lidi pronti alla rivolta. Cesaro ha disposto un fondo di ventimila euro per far fronte all´emergenza e ha fissato un incontro con l´Hydrogest. Ma la competenza è della Regione. I sindaci del litorale flegreo si preparano al prossimo incontro con l´Arpac e l´Asl Napoli 2, per martedì sera. «Alla Regione chiederemo l´esecuzione della convenzione Hydrogest e un cronoprogramma degli investimenti, oltre a un osservatorio permanente sul grado di depurazione - spiega Iannuzzi - Ad Asl e Arpac, invece, la caratterizzazione del sedimento sabbioso della battigia e un andamento statistico delle malattie infettive». Il sindaco di Monte di Procida, ma anche quello di Pozzuoli e Bacoli insomma vogliono dati per «informare i cittadini».
La parola d´ordine è «intensificare la frequenza dei controlli e diversificare i punti di campionamento», dopo la grande paura e il blocco del depuratore di Cuma (con i liquami gettati a mare) del 17 giugno. E se i sindaci chiedono analisi e informazione, gli operatori balneari intanto rischiano la crisi. «La situazione sta ritornando alla normalità - precisa Salvatore Trinchillo, titolare del lido Varca d´oro e presidente del sindacato balneari Confcommercio - il mare è pulito, ma la gente continua a disertare il litorale». Secondo Trinchillo, dopo i primi giorni di calo intorno al 60 per cento, nella prima settimana di luglio i dati negativi si attestano intorno al 30 per cento. «Un calo dovuto al depuratore, ma anche alla crisi economica e al cattivo tempo». Anche Adolfo Masullo, titolare di un lido a Varcaturo e componente del consorzio Costa dei sogni parla di «concause per il calo di bagnanti e di una psicosi basata sul nulla».