E sul termovalorizzatore la sfida soft Cirielli-De Luca

Il sindaco in tv: potremmo anche fare a meno dell’impianto
27 giugno 2009 - Mariano Ragusa
Fonte: Il Mattino Salerno

Il punto dal quale partire è l'ordinanza del 28 maggio 2009, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'11 giugno scorso. Definisce competenze e funzioni nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Conferma il ruolo centrale della Province che nell'esercizio di questa responsabilità articoleranno gli interventi puntuali attraverso la costruzione di società alle quali si affida anche la gestione degli impianti. La novità riguarda proprio il programmato termovalorizzatore di Salerno. Che riceve un sostanziale stop. Nella premessa dell'ordinanza, il premier ritiene di «dover procrastinare, al momento, ogni decisione in merito alla possibilità di non attribuire alla società provinciale che viene costituita (...) il realizzando termovalorizzatore di Salerno». E questo «al fine di valutare in modo approfondito l'aspetto della sostenibilità economica della stessa società anche acquisendo la valutazione della Provincia competente su detto profilo». Le questioni poste - al di là del linguaggio burocratico - sono due. La prima riguarda la possibilità che la gestione dell'impianto non segua la strada tracciata sino ad oggi. La seconda concerne modello tecnico, grandezza e capacità produttiva dell'impianto stesso. LA VECCHIA STRADA. Come è noto, la procedura per la realizzazione del termovalorizzatore ha fatto leva sulla delega commissariale ad hoc conferita (dal governo Prodi e confermata dal successivo esecutivo Berlusconi) al sindaco De Luca. Delega mirata alla scelta del sito di insediamento dell'impianto, alla organizzazione della gara d'appalto per scegliere l'impresa alla quale affidare la realizzazione del termovalorizzatore. L'impianto - operazione interamente a carico dell'investitore privato - avrebbe fatto capo ad un soggetto gestore con la partecipazione (con quota di minoranza) del Comune. L'ordinanza - ad una interpretazione plausibile - non smentisce, in assoluto, questa impostazione. E tuttavia nemmeno esclude che il soggetto gestore (dell'impianto, ma presumibilmente anche delle procedure a monte per la sua realizzazione) debba essere la Società costituita ad hoc dalla Provincia. Insomma il tema è aperto. C’è da compiere una scelta. Che il Governo, per il momento, decide di rinviare. LA NUOVA STRADA. È segnata dall'entrata in scena della Provincia. Che dovrà formulare - lo stabilisce l’ordinanza - valutazioni importanti sul realizzando termovalorizzatore. E qui emerge una questione politico-istituzionale. Il commissario delegato resterà nella pienezza delle sue funzioni? E se sì, la sottolineatura del ruolo della Provincia viene fatto solo per raccomandare al commissario di tenere in conto le osservazioni di quell'ente? O si è forse alla vigilia di una cambio di regole che avrà come effetto la decadenza dei poteri commissariali ed il passaggio di quelle competenze nelle mani della Provincia, soggetto gestore (come recita l’ordinanza) del ciclo dei rifiuti? IL GIOCO POLITICO. Non c'è dubbio che attraverso la griglia delle normative prende contorni il caso politico. I poteri commissariali vennero conferiti in un momento di emergenza: la Campania era travolta dai rifiuti, Salerno brillava per la sua positiva anomalia, il suo sindaco poteva concorrere al progetto governativo di risolvere la situazione. Ora che l’emergenza è stata superata vale ancora tenere in piedi una funzione giuridicamente straordinaria come il commissario delegato? De Luca è pienamente consapevole della situazione. E avverte i passi della lenta manovra di accerchiamento al cui centro potrebbe trovarsi. GIOCO D’ANTICIPO. Da politico astuto, il sindaco ha giocato d’anticipo. Con due mosse. La prima - una settimana fa - quando ha scritto ai sottosegretari Letta e Bertolaso per conoscere le intenzioni del Governo sul termovalorizzatore di Salerno. La seconda, più mediatica, quando ieri, nella rubrica del venerdì su Liratv, è tornato sull’argomento rimbalzando ancora la palla al Governo («deve stabilire il quantitativo di rifiuti da trattare in questo impianto altrimenti non c’è certezza per gli investitori») e rimarcando la «confusionarietà» delle programmazioni segnata dalla presenza del piano-rifiuti del Governo e di quello della Regione «contraddittori» sulla indicazione del numero dei termovalorizzatori necessari in Campania. Poi il colpo a sorpresa: «Noi siamo tranquilli - ha detto il sindaco - perchè abbiamo varato la raccolta differenziata, abbiamo l'impianto dell'umido, quindi possiamo fare anche a meno del termovalorizzatore». CARTE IN TAVOLA. Tattica ma anche questione di merito nella mossa di De Luca. E il quesito è: il termovalorizzatore salernitano è ancora ritenuto strategico? Il segnale che il Governo stesse ripensando al progetto-Salerno, venne a pochi mesi dalla campagna elettorale. Guido Bertolaso, dalla tribuna di un convegno in Trentino, assestò un colpo basso al sindaco-commissario: «Dove lo Stato è intervenuto in prima persona come a Napoli, il problema di rifiuti è stato risolto. Dove ciò non è accaduto, come a Salerno dove la gestione dell'appalto per il termovalorizzatore è stato affidato al Comune, le cose non sono andate bene». È cosa nota il flop della gara d’appalto. E Bertolaso aggiunse: «In pochi mesi, se interviene lo Stato, quell'appalto sarà assegnato». Frasi che suonarono come un anticipo di sfratto al commissario. LA CAMPAGNA ELETTORALE. Prima Edmondo Cirielli, poi il ministro Carfagna hanno affrontato, nella recente campagna elettorale, la questione termovalorizzatore. Il primo dichiarandosi favorevole ad una rivisitazione del progetto per costruire un impianto di dimensioni assai inferiori a quello previsto. Il ministro, su un piano più politico, aveva invece fatto balenare l’eventualità dell’intervento diretto dello Stato. LA NUOVA SFIDA. Edmondo Cirielli è ora presidente di quell’ente, la Provincia, che a norma di ordinanza è il fulcro della gestione del sistema rifiuti. Gli spetta (come recita l’ordinanza) formulare osservazioni sul progetto del termovalorizzatore di Salerno. Come si orienterà? Può decidere per la gestione bipartisan del progetto lasciando a De Luca il ruolo di commissario delegato. Può, in alternativa, lavorare per il trasferimento del progetto nelle mani della Provincia, mettendo De Luca fuori gioco. Da un lato il compromesso istituzionale (quanto gradito dal sindaco - ovviamente - è tutto da vedere), dall’altro la dichiarata contrapposizione. Valutazione politica e convenienze tattiche spingeranno Cirielli sull’una o l’altra strada. Semprechè il termovalorizzatore resti ancora una priorità del Governo per Salerno.

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