Scarichi pericolosi sigilli al depuratore
Castellammare. Sigilli al depuratore di foce del fiume Sarno. Ieri mattina la capitaneria di Porto di Castellammare ha notificato un provvedimento di sequestro probatorio disposto dalla Procura di Torre Annunziata alla società di gestione Tm.E. Spa (Termomeccanica e Ecologia di Milano). L’azienda lavora per conto della società Consarno che si occupa della manutenzione degli impianti. Reati ambientali tra cui la mancanza di autorizzazioni provinciali per lo scarico delle acque - che l’ente provinciale rilascia ogni quattro anni - le motivazioni che hanno spinto il pm delegato a emettere il provvedimento. La Procura, coordinata da Diego Marmo, ha aperto un fascicolo d’indagine a seguito di un esposto dei lavoratori del cantiere di Rovigliano in cui denunciavano esalazioni provenienti da scarti di produzione. Le indagini sono in fase iniziale e non ci sono indagati. Certo è che i lavori strutturali per l’ampliamento del depuratore che dovrà passare da chimico-fisico a biologico sono ancora in corso. E su questo la procura di Torre Annunziata vuole vederci chiaro. Il termine ultimo previsto per il completamento dei lavori era la prima decade di aprile 2009 e sembra che la ditta appaltatrice abbia bisogno di altri 18mesi. Intanto il pubblico ministero ha già assegnato una consulenza per verificare le reali possibilità di conclusione dei lavori e sanare la mancanza di autorizzazioni. Il sequestro non ha fermato l’attività dell’impianto per evitare conseguenze sullo stato dell’inquinamento marino; intanto i lavori di adeguamento del depuratore gestiti dal commissariato straordinario per la bonifica (estraneo al sequestro) e il risanamento del fiume Sarno proseguono e a causa di ritardi della Regione si concluderanno nel 2010. Non sarebbe il primo sequestro per la struttura, infatti, nel novembre 2008 la polizia municipale appose i sigilli ad una parte dell’impianto per controlli finalizzati alla salvaguardia dell’ecosistema marino.