Rifiuti a cielo aperto galoppatoio «discarica»

Viale Carlo III e casermette senza controlli
24 giugno 2009 - Giulio Finotti
Fonte: Il Mattino Caserta

L’episodio delle due persone arrestate lunedì pomeriggio lungo viale Carlo III mentre tentavano di scaricare due tonnellate di materiale inerte proveniente da un fabbricato demolito di via Tanucci, ripropone la questione dello stato dei galoppatoi del vialone, vera e propria porta di ingresso alla città, il cui degrado è stato più volte denunciato dai cittadini. Chiunque abbia modo di passare lungo i viali alberati di viale Carlo III, sa che quello di lunedì non è stato un episodio isolato, e che l’abbandono incontrollato di rifiuti, specialmente quelli speciali, avviene con una certa costanza. Il galoppatoio che si estende al confine con l’ex area militare delle casermette è di fatto impraticabile per parecchie decine di metri, a causa delle alte sterpaglie, e all’incrocio con il semaforo di via Bronzetti di San Nicola la Strada si trova una vera e propria discarica abusiva: grossi sacchi neri contenenti non si sa cosa, pezzi di automobili, vecchi computer distrutti, copertoni, scartoffie, sedie da ufficio, pezzi di frigorifero. La situazione migliora lungo il tratto che va dalla protezione civile alla rotatoria, ma qua e là nascosti dietro i tronchi degli alberi compaiono carcasse di elettrodomestici. Davvero squallida invece la situazione sulla sponda opposta. Carcasse di frigoriferi, copertoni di camion, buste con immondizia domestica, secchi di vernici e altri solventi, mobilia varia, lastre di vetro, materassi, ma anche una grossa quantità di manifesti elettorali e molto altro ancora si trovano ogni pochi metri. Più che l’arteria principale di accesso alla città, quella progettata da Vanvitelli a poche centinaia di metri dalla Reggia, sembra di essere in una delle peggiori strade della periferia. Al di là dei rifiuti, la strada è di fatto impraticabile. Lo scenario è lunare, con veri e propri crateri che rendono arduo il percorso in auto e molto pericoloso l’attraversamento del tratto in bicicletta o in moto. Anche i canali di scolo delle acque non sono stati risparmiati, e anzi in alcuni casi, come all’incrocio con San Nicola la Strada, sono diventati vero e proprio deposito di ogni sorta di rifiuto. Quello che però contribuisce maggiormente a rendere il luogo, che geograficamente si porrebbe come naturale salotto di ingresso della città capoluogo, davvero inospitale, è la totale mancanza di cura per il verde pubblico.

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