Danno rifiuti, 1500 euro a testa. La Corte europea: «Lo Stato risarcisca i cittadini campani»

20 giugno 2009 - R. F.
Fonte: Repubblica Napoli
Altro che Tarsu al massimo. Nel duello sulla spazzatura fra Comune e governo si inserisce la Corte europea per i diritti dell´uomo. L´organismo ha accolto ieri con procedura d´urgenza un ricorso presentato dagli uomini della Destra di Storace. 
Il ricorso mirava a ottenere per i cittadini campani un rimborso a causa dei danni patiti nell´emergenza rifiuti. La Corte, con sede a Strasburgo, ha accolto la tesi e ha dunque disposto che lo Stato proceda a questo rimborso a vantaggio dei residenti in Campania. Il risarcimento sarebbe dovuto per il danno economico, biologico ed esistenziale subito dalla scorsa crisi rifiuti. L´importo è ovviamente variabile, in ragione del luogo ma anche della tipologia di contribuente. Ma la media si aggira intorno ai 1500 euro a testa.
I particolari del dispositivo saranno resi noti oggi dai dirigenti del partito, Bruno Esposito e Maurizio Bruno, assistiti dai legali che hanno curato la pratica. La Corte chiederà un incontro col governo italiano per vagliare come questo voglia mettere in pratica la sentenza, pena altre sanzioni in caso di inadempienza. D´altro canto la Corte, nell´accogliere il ricorso, ha anche chiesto che l´Italia individui e punisca patrimonialmente i responsabili del disastro che ha devastato l´immagine della regione.
Su strada intanto la crisi rifiuti registra una nuova recrudescenza con epicentro Quarto. Un caso non nuovo, già foriero in passato di polemiche fra il sindaco e il sottosegretario Bertolaso. Ora il primo cittadino Sauro Secone torna a chiedere l´intervento del governo. In particolare Secone chiede «l´invio di una ditta che al più presto provveda a eliminare i cumuli di spazzatura che sono ancora per strada». La situazione si sta facenda anche per le alte temperature e delle circa 90 tonnellate di spazzatura ancora in strada. Il tutto mentre prosegue la protesta dei dipendenti della "Quarto Multiservizi spa": dopo lo sciopero dello scorso 17 giugno, sono stati proclamati altri due giorni di astensione dal lavoro per il 30 giugno e l´1 luglio. Intanto l´ex direttore del Termovalorizzatore di Acerra, Giuseppe Vacca, coinvolto nell´indagine sui collaudi degli impianti di cdr, ha rassegnato ieri le dimissioni. Il gip Aldo Esposito ha sostituito all´indagato (difeso dagli avvocati Giuseppe Fusco e Lucio Majorano) la misura dell´obbligo di dimora con un obbligo di firma.

 

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