Si mette in moto la macchina per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti su base provinciale

Differenziata, si punta sui comuni «virtuosi»

La Regione e il commissariato di governo plaudono all’intesa con il Conai: incentivi a chi produce di più
19 giugno 2009 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino

Ci sono anche Bellona, San Nicola la Strada, Gricignano d’Aversa e Pignataro maggiore tra i comuni della Campania che hanno siglato l’intesa con la Regione, la struttura del sottosegretario Bertolaso e il Conai per la raccolta degli imballaggi. «Uno dei primi esempi di passaggio alla gestione ordinaria del ciclo integrato dei rifiuti», ha detto l’assessore regionale all’ambiente Walter Ganapini a proposito dell’accordo che ha coinvolto complessivamente 25 comuni che ospitano i centri «Campania pulita» convenzionati con il Conai. I 25 centri attivi dal mese di dicembre scorso erano stati monitorati dal commissario all’emergenza. Il protocollo stipulato con il generale Franco Giannini (vicario di Bertolaso) ha permesso di trasferirli ufficialmente alla Regione Campania. Ad oggi questi centri hanno già raccolto 530 mila chili di rifiuti da imballaggio conferiti da circa 3000 utenti in sei mesi. I comuni che hanno firmato l’intesa sono Rocca San Felice, Atripalda e Manocalzati in provincia di Avellino, Salerno, Polla, Pellezzano, Battipaglia, Cava dei Tirreni, Nocera Inferiore, Fisciano, Sant’Egidio Monte Albino in provincia di Salerno, San Lorenzello, Airola in provincia di Benevento, Bellona, San Nicola La Strada, Gricignano D'Aversa, Pignataro Maggiore in provincia di Caserta, San Vitaliano, Caivano, Arzano, Quarto, Pozzuoli, Volla in provincia di Napoli e la quarta e settima Municipalità del Comune di Napoli. Previsti premialità e incentivi per gli enti locali che si dovessero distinguere particolarmente in questo settore. Intanto da lunedì prossimo avranno inizio i collaudi nell’impianto di San Tammaro. Le verifiche riguarderanno la piazzola per le ecoballe (15 mila) e l’area destinata a discarica, un mega invaso che a regime sarà in grado di «ingoiare» oltre un milione di metri cubi di rifiuti. Si tratta, insomma, dello sversatoio denominato Maruzzella 3. Ed è proprio in quest’area che, progressivamente, sarà «travasata» la cubatura di Ferrandelle, oltre 500 mila tonnellate di immondizia, destinata a essere svuotata e messa in sicurezza. Un’operazione quest’ultima già avviata il mese scorso in seguito a un sopralluogo eseguito sul posto dallo stesso Giannini. Attualmente le fasi di realizzazione dell’impianto sono a cura del consorzio Salerno 2 che resta, al momento, in pole position anche per l’eventuale affidamento della gestione della discarica. Un passaggio che sarà definito nei prossimi giorni nell’attesa che vengano chiarite almeno altre due questioni di rilevanza non secondaria: la definizione degli assetti di vertice al Consorzio unico Napoli-Caserta (retto attualmente dal vicepresidente Enrico Parente) e l’avvio delle procedure per la costituzione delle società provinciali, così come stabilito dall’ordinanza 3775 del presidente del Consiglio dei ministri. E intanto proprio ieri, la struttura commissariale ha concluso gli interventi straordinari di raccolta ad Aversa e Castelvolturno, i due centri della provincia di Caserta maggiormente colpiti da un riacutizzarsi dell’emergenza rifiuti che il caldo di questi giorni avrebbe potuto far esplodere ulteriormente. L’attività, sul piano tecnico-operativo pianificata da Giannini e dal generale Sandro Mariantoni, è ora al vaglio del coordinatore di missione Vincenzo Gagliani Caputo per la quantificazione economica dell’intervento: in ogni caso sono stati forniti al Consorzio 30 mezzi da utilizzare sul territorio per evitare ulteriori criticità.

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