I sindacati insistono «Subito un tavolo tecnico con un piano industriale per ammodernare i siti»

Depuratore Cuma, acqua pulita solo da domani

In funzione solo due vasche su 14, la Regione stanzia 9,5 milioni per gli stipendi arretrati e gli investimenti
19 giugno 2009 - Salvo Sapio
Fonte: Il Mattino

Nove milioni e mezzo di finanziamento e un mandato preciso. La Regione ha incaricato la Hidrogest di pagare le spettanze arretrate e, come ormai da tempo, ha raccomandato una serie di investimenti per la messa in sicurezza e l’ammodernamento dei cinque impianti di depurazione in concessione. In primis i depuratori di Cuma e Villa Literno che, secondo i sindacati, sono quelli più indietro. A Cuma, rientrata la protesta dei 120 dipendenti non rientra l’allarme. Le strade sono state pulite e disinfettate ma a mare viene sversanta ancora acqua non pulita. Secondo i tecnici del Settore ciclo integrato delle Acque della Regione ci vorranno 48 dal riavvio (avvenuto alle 17 di mercoledì) per tornare allo sversamento normale; resta l’incognita di un lavoro affidato solo a due vasche di decantazione (sulle 14 potenzialmente da usare) e le condizioni del mare che non favoriscono l’allontanarsi della melma dalla costa. «Adesso occorre un tavolo tecnico per affrontare il tema dei depuratori - afferma Angelo Iacovella della Uilm - definire una piattaforma che consenta di non accumulare più ritardi nei pagamenti. Nel contempo è importante ammodernare gli impianti per renderli più funzionali». Inevitabile che di fronte al disastro di questi giorni ci siano le ferme reazioni degli ambientalisti. «Era il 2002 - spiega Michele Buonomo di Legambiente - quando come Goletta Verde assegnammo la bandiera nera alla Regione per la scarsa depurazione, abbiamo replicato nel 2006 e lo scorso anno. Un caso esemplare di cattiva politica, ora la denuncia arriva anche da chi è preposto a gestire e controllare il funzionamento. Una situazione intollerabile che richiama precise responsabilità anche penali circa la gestione e la manutenzione degli impianti di depurazione e che reclama la rimozione di atteggiamenti di inerzia e di fatalistica acquiescenza degli stessi organi di vigilanza». I lavoratori hanno scritto ieri una nota in cui spiegano le ragioni del loro gesto e ribadiscono il senso d’abbandono che hanno vissuto per il disinteresse delle istituzioni. Una proposta di intervento in tal senso arriva dal presidente della Provincia, Luigi Cesaro: «Non è possibile e ci sorprende che in piena stagione turistica il mare di Licola possa diventare una fogna a cielo aperto. Per far sì che queste situazioni non accadano più è necessaria una urgente azione di programmazione ambientale che passa, inevitabilmente, da una accelerazione della procedura di gara per la gestione dei depuratori. Promuoverò questa soluzione, appellandomi al commissario di governo Bertolaso e vigilerò costantemente affinché questo problema abbia una soluzione concreta e rapida».

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