Cuma, liquami in mare la rabbia dei sindaci
Pozzuoli. Un blob di liquami e puzza, una bomba ecologica che non riesce ad essere disinnescata. Continua la protesta dei dipendenti del depuratore di Cuma gestito dalla Hidrogest, continua il blocco che da tre giorni sta ammorbando il litorale flegreo. Ieri doveva essere il giorno in cui sbloccare la vertenza ma l’unico risultato è stata la pulizia delle strade circostanti l’impianto e un riavvio della depurazione dopo una prolungata inattività. Tornerà a pieno regime entro 48 ore, fino ad allora saranno inevitabili dei disagi. «Dalle 17 - spiegano dalla Regione - la società ha attivato le operazioni di pulizia e disinfestazione della zona antistante il depuratore. La situazione relativa alla fuoriscita dei liquami all’esterno del depuratore è tornata alla normalità». I dipendenti del depuratore hanno infatti chiuso i tombini e ripulito le strade. Con l’effetto, però, di non limitare i disagi per il mare, anzi aumentando il pericolo che l’inquinamento diventi cronico. Situazione d’emergenza che ha scatenato l’ira dei sindaci dell’area. «Sono sempre dalla parte dei lavoratori - spiega il primo cittadino di Pozzuoli, Pasquale Giacobbe - ma, in questo caso, si è superato il limite. Credo che ci siano i presupposti per contestare l’interruzione di pubblico servizio e siamo pronti a costituirci parte civile in un procedimento contro i responsabili di questo scempio. Ho inviato una nota alla Regione mettendoli in mora come responsabili dei danni che stiamo subendo in queste ore. C’è una situazione d’allarme sanitario». Stessa linea confermata dal sindaco di Monte di Procida, Francesco Iannuzzi: «Ho deciso di sospendere la balneazione su tutto il litorale di Monte di Procida. A seguito del perdurante stato di agitazione del personale dell’impianto di depurazione, senza alcun trattamento vengono smaltiti nelle acque del golfo i liquami provenienti dagli impianti fognari cittadini. Va sottolineato il danno per l’industria turistica che rappresenta la principale risorsa non solo per il litorale flegreo-giuglianese ma anche per Ischia e Procida». Dopo un’assemblea interna i lavoratori avrebbero deciso di restare in stato d’agitazione almeno fino a domani, giorno in cui materialmente gli stipendi dovrebbero essere pagati. Dopo una notte passata all’interno dello stabilimento, gli operai hanno infatti ricevuto ieri mattina rassicurazioni sul mandato di pagamento delle buste paga. Un dato tecnico secondo Regione e Hidrogest (che ha ricevuto 9,5 milioni), un elemento sostanziale per chi non percepisce lo stipendio da aprile. Due le linee della protesta: da un lato l’Ugl che è per il blocco delle attività; dall’altro la Uil (le altre sigle confederali non hanno rappresentanza interna) che ha invece deciso di avviare una vertenza legale senza fermare l’impianto. A conti fatti i tre turni da quaranta lavoratori ciascuno sono saltati e il depuratore sta vomitando liquami in mare da più di due giorni. Inutili tutti i tentativi di mediazione. «Abbiamo chiesto una riunione istituzionale sulla vertenza - spiega il segretario regionale della Uilm, Giovanni Sgambati - andiamo avanti con il ricorso legale anche se siamo contrari al blocco dell’impianto».