Quadro molto preoccupante per gli abitanti dell’hinterland Nei nuclei industriali altirpini è migliorato lo stato dei luoghi

Rifiuti, smog e fogne: siamo al collasso

Gravi le ferite inferte ad ambiente e territorio: Solofra e Pianodardine sott’osservazione
16 giugno 2009 - Amedeo Picariello
Fonte: Il Mattino Avellino

Avellino come Benevento decisamente meglio di Napoli e Caserta, ma le ferite inferte all'ambiente non mancano e proprio per questo sono necessari interventi immediati e decisi: il rischio è che il patrimonio paesaggistico e naturalistico venga deturpato e inquinato ulteriormente. Industrie, smog e rifiuti: sono questi i punti critici per aria, suolo e acqua in provincia di Avellino. E' quanto emerge dalla relazione sullo stato dell'ambiente in Campania realizzata dall'Arpac e presentata ieri pomeriggio a Napoli. Oltre 400 pagine tra capitoli scritti, grafici, cartografie e fotografie che hanno l'obiettivo di proporsi come riferimento per cittadini, istituzioni ed esperti. Nel report si trovano dati sulle emissioni di gas serra in Campania, gli indicatori sui cambiamenti climatici, le rilevazioni sulla qualità dell'aria nelle aree metropolitane, i risultati dei rilievi sui campi elettromagnetici, le campagne per il monitoraggio delle diossine, il censimento dei siti contaminati e delle aree soggette ad abbandono incontrollato di rifiuti, i dati sulla legionella, sui pollini e i fitofarmaci, lo stato dei fiumi, delle acque sotterranee e del mare, le statistiche sul ciclo dei rifiuti. Per quanto riguarda la provincia di Avellino, i riflettori dell'Arpac sono puntati soprattutto su due nuclei industriali: Solofra in primis e poi Pianodardine. Nel polo conciario tra emissioni in atmosfera e smaltimento dei reflui degli opifici, la situazione è tutt'altro che positiva. Ma a preoccupare di più è il torrente Solofrana. A valle del polo, la presenza di metalli pesanti - soprattutto cromo - nell'acqua supera di 100 volte la norma. Diverso è il caso del Sabato, il fiume che attraversa il nucleo industriale di Avellino, dove gli sforzi per la depurazione hanno sortito effetti positivi. Per quanto riguarda la presenza di aziende, secondo l'Arpac quello di Pianodardine rimane un sito da tenere sotto stretta osservazione. Migliore è invece la situazione nei nuclei industriali dell'Alta Irpinia. Quadro decisamente preoccupante per gli abitanti della grande area urbana da Monteforte ad Atripalda. Gli sforamenti censiti dalle centraline presenti nella città di Avellino sono preoccupanti: in alcuni momenti dell'anno la qualità dell'aria è pessima e i livelli di benzene e polveri sottili sono allarmanti. L'appello degli esperti è rivolto alle amministrazioni locali affinché varino piani condivisi per ridurre il traffico veicolare, così come si impegni nei controlli delle emissioni provenienti dagli impianti termici delle case. Infine c'è il capitolo rifiuti: isole ecologiche, siti di stoccaggio dei comuni. L’Arpac sul territorio irpino ha contato un centinaio di siti inquinati, ma quando non funziona la differenziata anche le postazioni dei rifiuti per strada sono un danno all'ambiente e alla salute.

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