Scenari di abbandono e strade impraticabili a causa delle colline di materiali di ogni tipo

Degrado e immondizia l’agonia delle periferie

Da Casaluce a Teverola, tra eternit e vecchi elettrodomestici
14 giugno 2009 - Alessandra Tommasino
Fonte: Il Mattino Caserta

Le periferie, nella terra dei fuochi, hanno tutte la stessa immagine. Cumuli di rifiuti costituiti da materiali ingombranti, pneumatici, fanghi industriali, lastre di eternit, guaine bituminose. Tra Casaluce e Teverola, in via Piro, sottoposta a un intervento di bonifica, le aree caratterizzate e non ancora del tutto risanate sono ancora ben visibili e gli scarichi illeciti non appartengono certo al passato, ma a una regolare e frequente attività che ancora oggi si consuma in questa fascia di territorio che, proseguendo verso San Tammaro, attraversa il canale artificiale dei Regi Lagni, fino alla reggia di Carditello. Un percorso infernale dove alle carcasse di auto bruciate abbandonate lungo il collettore fognario, si alternano balle di vestiti e pellami provenienti dalle attività tessile e conciaria. Prima dei vigneti di Asprinio fatti inerpicare lungo i pali di cemento, anche sedi di attività inquinanti su cui in questi ultimi mesi sono stati puntati i riflettori dei carabinieri. Come nel caso di un impianto di autodemolizione su cui lo scorso marzo è piovuta una denuncia da parte del Noe per gestione illecita dei rifiuti. Nello stesso intervento fu sequestrata un'area di pertinenza della ditta destinata ad operazioni di carico di balle costituite da autoveicoli fuori uso compattati e pressati senza la preventiva bonifica. Ma il regno dell'ambiente degradato non è soltanto qui. Basta spostarsi, seguendo la superstrada Nola-Villa Literno, verso il confine con Frignano, in località Popone. Qui i greggi vengono fatti pascolare fra i rifiuti e la strada che porta all'area del campo sportivo del territorio frignanese, via Madonna dell'Incoronata, viene sistematicamente presa d'assalto dalle ecomafie. Davanti al campo sportivo cumuli di materiali ferrosi la cui provenienza non è mai stata individuata. Stesso spettacolo, stesso scempio, qualche chilometro più avanti nel triangolo di confine fra Casapesenna, Trentola-Ducenta e San Marcellino. Le strade a senso alternato sono diventate, per la presenza di montagne di rifiuti, a senso unico. Qui, ad essere scaricati illecitamente sono soprattutto inerti dell'attività edilizia. Tantissime le lastre di eternit che spesso vengono lasciate in strada avvolte in imballaggi di plastica. Un territorio ferito e dietro, la mano delle ecomafie. Sui danni che la camorra ogni anni provoca nel settore ambientale e sulla risposta delle istituzioni, ci sarà domani alle 17.30 presso la sala consiliare di Orta di Atella, un incontro pubblico che, inserito nelle tappe del pre - Festival dell'impegno civile organizzato da Libera e Comitato Don Diana, vedrà la partecipazione dei vertici regionali e nazionali di Legambiente ( promotori dell'evento), del commissario straordinario di Orta di Atella Francesco Provolo, del magistrato Donato Ceglie; del comandante dei Carabinieri, settore Tutela Ambiente Giovanni Caturano, del generale del Corpo forestale dello Stato Ferdinando Fuschetti, di Francesca Fischetti della Direzione investigativa antimafia.

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