Gestione dei rifiuti, l’obiettivo è superare Novara la città del Nord che produce oltre il settanta per cento

Differenziata in città: è già record del 60%

Il sindaco: «È un sacrificio per le casse comunali. Il termovalorizzatore? Ne parliamo dopo i ballottaggi»
13 giugno 2009 - Petronilla Carillo
Fonte: Il Mattino Salerno

«Abbiamo raggiunto la soglia del 60% di raccolta differenziata in una città che conta 140mila abitanti, siamo secondi soltanto a Novara in Italia. Quindi, cari cittadini, dobbiamo puntare non a raggiungere la soglia del 71% entro ottobre, come da previsto, ma del 90%: così sorpasseremo anche le città del centro nord». È un Vincenzo De Luca sorridente quello di ieri in conferenza stampa. Ma anche un po’ pungente. «Il vero problema - dice il sindaco - è che la raccolta differenziata rischia di saltare perché non c’è premialità per i Comuni che la praticano: aumentano soltanto i costi, prima o poi finiremo con il collassare». De Luca non parla di termovalorizzatore, evita le polemiche. «Se ne riparlerà dopo il ballottaggio», si limita a dire. Più loquace per quanto riguarda l’impianto di compostaggio: «La bonifica del suolo dagli ordigni è terminata. Si lavora e si va avanti: ad aprile del prossimo anno sarà il primo impianto a norma funzionante in Campania. Abbiamo già chiesto di poterlo potenziare e passare la lavorazione dell’umico dalle 30mila alla 40mila tonnellate». Quindi l’annuncio. «Abbiamo notato che molti trasgressori delle regole sullo sversamento dei rifiuti sono residenti di altri Comuni - aggiunge il primo cittadino - presto darò ordine agli agenti della polizia municipale di applicare la legge e procedere con gli arresti. Ma ci sono inasprimenti anche per i commercianti che depositano fuori orario i cartoni: i vigili gireranno negozio per negozio fino a quando le cose non cambieranno». «La cosa che ci gratifica - spiega l’assessore all’Ambiente Gerardo Calabrese - è che non solo abbiamo raggiunto in meno di un anno un ottimo risultato ma che anche la qualità dei rifiuti è molto buona. Di recente un accordi tra Anci e Conai ha abbassato il livello di qualità e noi ci siamo: i salernitani hanno imparato a differenziare bene e così i rifiuti non ci tornano indietro per essere ulteriormente trattati». Quindi: «Abbiamo dimostrato a tutti che il porta a porta si può fare, anche in una città di 140mila abitanti». Ma gli investimenti non sono mancati, come sottolinea l’assessore alle Finanze e al Bilancio, Franco Picarone. «A conti fatti, discendendo dal piano industriale di Salerno Pulita e considerando tutti i costi connessi, la spesa è notevole. La maggiorazione può quantificarsi in circa 7.700.000 euro e comprende alcuni costi di start up ed altri costi fissi che si ripetono nel tempo. Nei costi di start up vi sono il reclutamento dei facilitatori, il piano di comunicazione, l'acquisto buste per un anno. Nell'incremento dei costi strutturali si registrano i costi delle unità operative per il sistema porta a porta, per le isole ecologiche, per il noleggio di automezzi specifici in vista dell'acquisto e l'affitto di una sede operativa più adeguata per la Salerno Pulita. I nuovi investimenti prodotti ammontano a circa 10 milioni di euro. Sommariamente circa 7.500.000 per i nuovi automezzi previsti, ai quali si sommano gli investimenti già effettuati per circa 2.500.000), e l'acquisto già effettuato di attrezzature come cestini, carrellati, campane, contenitori». E ancora: «Con il 2009 nasce la nuova Tarsu. Il gettito resta invariato sul 2008, anzi aumentano le fasce di agevolazione che, di fatto, abbattono il prelievo verso le fasce deboli di circa il 15%. Al riguardo è stata concertato con le forze sociali un modello di contrattazione sociale molto apprezzato che consente di offrire un servizio alle famiglie in tempo reale per il calcolo giusto della bolletta e delle agevolazioni. La Tarsu con metodo cosiddetto normalizzato consente il transito verso la tariffa ambientale. Nel 2010 potremo introdurre il calcolo sulla raccolta differenziata per ulteriori risparmi e adottare dei correttivi su alcune attività produttive per le quali convocheremo le associazioni di categoria».

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