La denuncia del sindaco fa scattare le indagini I carabinieri ricostruiscono al computer l’area sventrata

Cave abusive, un’intera montagna rasa al suolo

Montecorvino Pugliano: sequestrati sette impianti estrattivi, aziende e beni per 50 milioni. Otto denunce
11 giugno 2009 - Petronilla Carillo
Fonte: Il Mattino Salerno

Un anno di indagini, controlli sulle carte, ricostruzioni al computer: interventi scattati tutti a seguito della segnalazione giunta ai carabinieri del Noe lo scorso giugno da parte del sindaco di Montecorvino Pugliano, Domenico Di Giorgio. Sette aziende «spiate» con telecamere e cimici, decine e decine di persone controllate. Un voluminoso fascicolo cartaceo e informatico nel quale compaiono nomi, cognomi, ruoli e reati. E poi la montagna. Quella montagna che nel giro di trent’anni è scomparsa nel nulla, come «Atlantide». Ma questa volta non si tratta di una leggenda ma della realtà. L’operazione «Atlante» è scattata all’alba di ieri a Montecorvino Pugliano quando un centinaio di carabinieri, coordinati dai militari del Noe agli ordini del maggiore Giovanni Caturano e del luogotenente Giuseppe Recchimuzzi, hanno apposto i sigilli a sette cave sequestrando oltre 3 milioni di metri quadrati di terreno; decine e decine di mezzi (betoniere, pale meccaniche, camion) e provvedendo alla chiusura amministrativa di attività per un valore complessivo di circa cinquanta milioni di euro. Il tutto su disposizione del sostituto procuratore di Salerno, Angelo Frattini. Otto persone, legali rappresentanti e gestori delle aziende, sono invece state denunciate a piede libero a vario titolo per aver svolto attività di coltivazione di cava in contrasto con il vigente strumento urbanistico e abusivamente, dal momento che alcune licenze di estrazione erano scadute e non rinnovate e altre del tutto inesistenti; quindi anche per deturpamento e scempio ambientale. Nel mirino finiscono le aziende Carpa Costruzioni, Lemi, Sarno Costruzioni, Scavi e Inerti, Troisi Filippo, Fornaci Del Trauso e Impresa Ciliberti. Ma le indagini proseguono: gli investigatori hanno ancora tante cose da chiarire e, soprattutto, capire come mai nel corso degli anni queste aziende abbiano potuto lavorare senza essere sottoposte a controlli. All’interno della Carpa, inoltre, i militari del Noe hanno rinvenuto anche l’occultamento di fanghi industriali provenienti dalla lavorazione delle cartiere di tutta la provincia di Salerno e inerti. Le indagini partono dunque nel giugno del 2008 quando al comando stazione di via Duomo arriva una segnalazione da parte dell’amministrazione comunale. Ad un controllo sulle cartografie i tecnici del Comune si accorgono che ci sono delle aziende non autorizzate che effettuano scavi. Le cave, che dovrebbero essere autorizzate dalla Regione, in alcuni casi hanno le autorizzazioni scadute e quasi tutte operano in area agricola. I controlli dei militari del Noe partono da qui. È così che i carabinieri scoprono che alcune aziende hanno ampliato il proprio raggio di azione acquistando anche altri terreni confinanti. L’attività estrattiva, secondo quanto appurato, consentirebbe loro di avere il monopolio del mercato: esercitando nella maggior parte dei casi abusivamente, i titolari delle aziende (secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri) non avrebbero pagato le tasse di concessione regionale così da poter praticare pezzi concorrenziali in quanto entrate non dichiarate. In questo modo, negli ultimi trent’anni, sarebbero stati scavati milioni di metri cubi di roccia che avrebbero distrutto una intera montagna nella zona alta di Pugliano. Le indagini hanno visto anche la collaborazione tecnica del Dipartimento scientifica dell’Università di Salerno e del Ciga (Centro Informazioni Geotopografiche Aeronautiche) quindi del Sistema Informatico della Tutela Ambientale (diretto dal capitano D’Alessio) che ha ricostruito al computer la montagna partendo proprio dal controllo del territorio. Università e S.i.t.a. stanno ora verificando la possibilità di capire a quanto ammonta l’illecito guadagno legato agli scavi delle cave proprio partendo dalla ricostruzione al computer della montagna.

Powered by PhPeace 2.6.4