«Il superelettrodotto non è inquinante»

Il tribunale ha respinto il ricorso
9 giugno 2009 - Giuseppe Miretto
Fonte: Il Mattino Caserta

Maddaloni. Alla fine vince Terna. Esattamente dopo due anni e sei mesi di battaglie legali, va in archivio la lotta al superelettrodotto. È nella norma il reale tasso d’inquinamento elettromagnetico, e il relativo impatto sulle aree residenziali, generato dall’impianto internazionale Matera-Santa Sofia che trasferisce energia elettrica (380 mila volts) dalla Grecia all’Italia. Parola della magistratura. Quindi non ci saranno misurazioni supplementari (da effettuarsi alla luce delle nuove norme di calcolo dell’induzione elettromagnetica) per stabilire se debbano essere ricalcolate le distanze di sicurezza (fasce di rispetto) dall’impianto, delle aree abitate nell’area periferica di Maddaloni, quartiere di via Cancello. Un doppio pronunciamento del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha smontato le richieste, avanzate da alcuni cittadini e dal locale Comitato civico di Santa Sofia, finalizzate alla «rimozione della causa delle immissioni moleste» (contenimento dell’induzione elettromagnetica) in prossimità di abitazioni ritenute «esposte ad emissioni intollerabili (valore medio di corrente registrato nelle 24 ore) ai sensi del codice civile». Invece, non sarebbero fondate le «deduzioni di pericolosità dell’impianto». Un primo pronunciamento ha riabilitato in pieno la campagna di misurazione, voluta dalla Prefettura e condotta da una commissione tecnica paritaria formata dall’Arpac, da Terna (in qualità di gestore dell’impianto) e dalla Seconda Università di Napoli, nel ruolo di perito di parte del Comune di Maddaloni. E adesso, il fatto nuovo è che non ci sarà nessuno avvio, tramite consulenza tecnica d’ufficio, di una nuova campagna di monitoraggio nelle vicinanze delle linee aeree. Secondo il Comitato di via Cancello, che rappresenta 1500 aderenti alla richiesta, «a Maddaloni non sarebbe garantito il principio di cautela o precauzione», tanto che il monitoraggio Arpac-Terna-Sun avrebbe rilevato valori delle emissioni elettromagnetiche, grazie simulazioni ai massimi amperaggi, superiori ai sei microtesla. Invece, nel merito, per la seconda sezione staccata di Marcianise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sulla base dei rilievi effettuati Arpac, non «vengono superati i limiti di tollerabilità (fissati in 3 microtesla) e quelli attenzione (10 microtesla)». «Stando così le leggi - ammette Antimo Scialdone, uno dei protagonisti dell’opposizione a Terna - rinunciamo a rivolgerci al giudice ordinario per dirimere il contenzioso tecnico-scientifico. È inutile invocare i principi di cautela, raccomandati dall’Unione Europea, se questi non vengono riconosciuti dalla vetusta legislazione nazionale».

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