Rifiuti, stop all’appalto sovracomunale
Maddaloni. Scelta la via della messa in liquidazione pilotata dell’Unione dei Comuni «Calatia». È un crack, organizzativo e finanziario, che vale sette milioni di euro all’anno. Con l’insediamento di un «comitato tecnico», composto da esperti di fiducia dei comuni afferenti e del Consorzio Jacta-Jacorossi, è stato sancito, in sede stragiudiziale, lo scioglimento del servizio ambientale sovracomunale tra Maddaloni, San Nicola La Strada e San Marco Evangelista. Ora, per ratificare il divorzio consensuale, è necessario un percorso amministrativo per la risoluzione anticipata dell’unico rapporto contrattuale ancora in essere tra la Jacta-Jacorossi, gestore della raccolta, differenziazione e smaltimento dei rifiuti, e l’Unione «Calatia». Tempo un anno, il comitato tecnico dovrà decidere: la ripartizione dei debiti accumulati, 66% per Maddaloni e 34% a San Nicola La Strada; il tipo di rivalsa legale da intraprendere contro San Marco Evangelista, che ha ottenuto, dopo una sentenza del Tar, l’uscita anticipata dall’ente; e, soprattutto, come rimodulare i contratti sostitutivi, sempre con la Jacta-Jacorossi imprese Spa, per i futuri servizi di igiene ambientale su scala comunale. E qui il contenzioso si complica. Mentre San Nicola La Strada ha onorato i pagamenti, Maddaloni vanta un’esposizione debitoria verso la Jacta-Jacorossi. Tanto che l’associazione di imprese ha primo imposto, e oggi ottenuto, il ridimensionamento di tutti i servizi territoriali di raccolta, differenziazione e smaltimento dei rifiuti. È un braccio di ferro tra il gestore, che pretende la fine dell’esposizione debitoria dei committenti, e il Comune di Maddaloni che pretende «servizi di qualità». La Jacta-Jacorossi è in una botte di ferro. I numeri sono dalla sua parte: vanta quasi tre milioni di euro di arretrato e lamenta il reiterato omesso pagamento delle rate mensili (625 mila euro cadauna). Maddaloni, invece, dopo commissariamento temporaneo dei servizi Nu, con affido dello smaltimento all’Asia, pretende una svolta. «Il servizio – si limita a dire il sindaco Farina - va rifondato». «L’esposizione debitoria – precisa Clemente Gorgoglio, assessore all’ambiente - riguarda le passate annualità, ma non il 2008». E proprio in virtù dell’avvenuto piano di rientro parziale del debito, siglato in Prefettura, non sarebbero più ammissibili i disservizi. «Avviato il risanamento contabile – continua Gorgoglio - l’alibi dei debiti non funziona più. Non è più accettabile che solo Maddaloni, nel panorama regionale, continui a vivere il dramma di un servizio a singhiozzo». La lista delle contestazioni comunali, e delle sanzioni comminate al gestore, è lunga: raccolta differenziata non attivata su tutto il territorio comunale, servizio porta a porta insufficiente, poche isole ecologiche, assenza di cassonetti per la raccolta, sia ordinaria che differenziata». Tanto che l’avvocato Antonio Lamberti, che conduce le trattative per il Comune, ha avuto il mandato di siglare un accordo con la controparte per la compensazione «tra i debiti pregressi del Comune e le sanzioni non onorate dal gestore».