E il tecnico si confidò al telefono «L´incarico? Grazie al mio partito»

4 giugno 2009 - D. D. P.
Fonte: Repubblica Napoli
Il direttore del termovalorizzatore di Acerra, l´architetto che avrebbe dovuto occuparsi dell´organizzazione del G8 alla Maddalena, il tecnico che si vantava di essere stato nominato collaudatore grazie al partito. Sono tre dei protagonisti dell´ultima inchiesta napoletana sui rifiuti. 
Il partito. «Gli ho detto: come ho avuto l´incarico? Io faccio parte di un partito. E chiaramente non faccio il nome del partito perché non è il caso». È il 5 ottobre del 2005 quando Alfredo Nappo, all´epoca collaudatore dell´impianto di cdr di Caivano, ora ai domiciliari, parla al telefono con un amico subito dopo essere stato sentito dagli investigatori. Non immagina di essere intercettato. E aggiunge: «Bello e buono mi è arrivata possibilità di lavorare. Se devo dire che è stato il mio partito o qualcun altro non lo so, perché il curriculum l´ho mandato a tutti gli assessorati». Ma l´amico scuote il capo e gli dice: «Secondo me hai commesso un errore, il fatto di dire essendo iscritto a un partito. Tu dovevi dire: ho mandato il curriculum a tutti gli assessorati e m´è arrivata questa». Il colloquio viene ritenuto dagli inquirenti «illuminante per comprendere le reali motivazioni sottese alla nomina dei collaudatori». Scelte che secondo il giudice appaiono spesso ispirate da criteri «meramente clientelari».
Niente a che vedere, dunque, con quanto riferito da uno dei testimoni, l´ex presidente della Regione Campania Andrea Losco, sentito il 20 marzo 2006, che aveva indicato come parametri per la nomina delle commissioni di collaudo «la necessità di scegliere un professore universitario, un esperto in materia tecnica e uno in materia amministrativa». Al contrario, sarebbero stati scelti anche «soggetti privi di adeguati titoli». E citano il caso di Giulio Facchi, subcommissario durante la gestione Bassolino del commissariato straordinario e in questa veste imputato nel processo in corso, nominato collaudatore pur essendo «munito solo del diploma di scuola media inferiore».
L´uomo del termovalorizzatore. L´inceneritore di Acerra è estraneo all´inchiesta sui collaudi, ma fra gli arrestati figura il direttore dei lavori: l´ingegnere Giuseppe Vacca. Nella sua ordinanza, il gip rileva che Vacca svolge ad Acerra «l´identica funzione» svolta nel periodo al centro degli accertamenti e dice di non comprendere «come sia stato possibile il rinnovo di tale carica». L´avvocato Giuseppe Fusco, che assiste Vacca, replica: «Il riferimento al termovalorizzatore è solo strumentale a giustificare la misura cautelare. L´ordinanza è stata emessa per fatti del 2006 riguardanti il cdr di Giugliano, peraltro già coperti da indulto. Dimostreremo l´insussistenza delle accuse».
L´uomo del G8. Claudio De Biasio è l´unico per il quale la Procura aveva chiesto (senza ottenerlo) il carcere. Imputato nel processo Bassolino-Impregilo, assolto per i fatti legati alle presunte infiltrazioni della camorra nel consorzio Ce4, De Biasio era stato designato, con nomina, rileva il giudice, «disposta da Bertolaso», all´incarico di «attuatore con funzioni vicarie nel quadro dell´organizzazione del prossimo vertice G8», originariamente in programma alla Maddalena. Incarico al quale De Biasio ha poi rinunciato. Il pm vuole vederci chiaro per capire se l´indagato sia stato informato della richiesta di notizie avanzata dalla Procura. Il suo difensore, l´avvocato Carlo De Stavola, replica: «Nessun mistero dietro le dimissioni dall´incarico per il G8 e lo dimostreremo. Speriamo di chiarire ogni cosa quanto prima».
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