«Strade sporche, è immondizia elettorale»
Berlusconi: l’emergenza è risolta. I sacchetti? Situazioni locali, i Comuni non raccolgono la spazzatura
«Ho visto sui giornali nuove foto di Napoli con le strade sporche di sacchetti di immondizia. Devo dirvi che sono sacchetti di immondizia elettorale, o rifiuti che non hanno a che vedere con lo smaltimento». Il premier Silvio Berlusconi torna a parlare della questione rifiuti, lo fa da Bari dove ha partecipato a una conferenza stampa insieme al ministro Raffaele Fitto: «Strade sporche? Si interroga il premier approfondendo il concetto - È immondizia elettorale, quelle foto o sono di situazioni locali di Comuni che non raccolgono immondizia o sono solo sacchetti di immondizia elettorale». Berlusconi rivendica «il miracolo» di avere risolto l’emergenza spazzatura in città e in Campania e bacchetta quei municipi che non fanno fino in fondo il loro dovere. Non è una novità, visto che anche il sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso ciclicamente richiama all’ordine i Comuni chiarendo chi deve fare cosa. La sostanza tuttavia non cambia: a Napoli i cassonetti sono quasi vuoti però le strade restano sporche. E a Palazzo San Giacomo non fanno fatica ad ammetterlo con l’assessore competente Paolo Giacomelli: «Abbiamo qualche problema - spiega - non di raccolta ma di spazzamento delle strade, l’Asìa va riorganizzata, ci servono sei mesi per raggiungere l’obiettivo». Aumenta dunque la Tarsu del 60 per cento, la tassa per il sevizio rifiuti, ma le strade di Napoli, almeno la metà restano sporche nel weekend. A essere generosi con il Comune che è titolare di questo servizio attraverso Asìa, il sabato e la domenica almeno il 50 per cento dei quartieri della città non ha il servizio di spazzamento. Dalla Sanità al Corso Secondigliano ai Quartieri Spagnoli e le periferie la situazione nei fine settimana è vergognosa. A via Santa Maria Anteseacula - dove oltre la casa di Totò è stata di recente scoperta una necropoli di epoca greca visitatissima con file lunghe decine di metri - tutti i giorni la cartolina che i turisti portano via ha il doppio volto della Napoli dalle meraviglie archeologiche e quello delle strade sporche. A Palazzo San Giacomo ne sono consapevoli, Giacomelli non se ne sta con le mani in mano: «Il problema lo conosciamo, ma in campo stiamo mettendo tanto impegno. Nella consapevolezza che anche Asìa - spiega l’assessore - deve concorrere alla riduzione dei costi. In questo senso abbiamo dovuto ridurre lo straordinario di qui qualche problema nel servizio». Insomma, i soldi non bastano per questo si punta sulla riorganizzazione che prevede una maggiore meccanizzazione del servizio di pulitura delle strade, una sperimentazione già partita in alcune aeree di Napoli e secondo i primi dati rilevati starebbe dando risultati incoraggianti. «Anche i napoletani devono avere più cura delle loro strade - commenta ancora Giacomelli che sui costi e i problemi di cassa ritorna rivelando un’altra emergenza a cui ha dovuto far fronte Asìa - Con l’assunzione di 350 nuove persone provenienti dal bacino Napoli 5 abbiamo dovuto rivedere le quote di straordinario». Un centinaio di questi nuovi assunti sono stati dirottati sullo spazzamento delle strade ma non basta ancora. L’azienda per la raccolta dei rifiuti deve fronteggiare altre problematiche in queste ore. Il rischio concreto è che ci possa scappare addirittura lo sciopero dei dipendenti, oltre 2000, dell’impresa che costa al Comune oltre 250 milioni di euro l’anno. Per ora è stato proclamato lo stato di agitazione che già sta rallentando il servizio non esattamente impeccabile. Lo sciopero, secondo i sindacati sarebbe dietro l’angolo. La trattativa è difficile perché sul tavolo c’è la questione appunto degli straordinari e i turni di lavoro.