Termovalorizzatore nel mirino gli atti del collaudo

27 maggio 2009 - l.d.g.
Fonte: Il Mattino

Un ordine di esibizione della «documentazione relativa al termovalorizzatore di Acerra, afferente la nomina dei componenti della commissione di collaudo», indirizzato al cosiddetto «rup», il responsabile della sicurezza e collaudatore statico. Due pagine con l’intestazione della polizia tributaria della Guardia di Finanza per giustificare il nuovo provvedimento della Procura di Napoli sul ciclo smaltimento rifiuti in Campania. È un nuovo step dell’inchiesta condotta dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, che punta dritto alle commissioni di collaudo degli impianti cdr in Campania e dello stesso termovalorizzatore ai tempi della gestione commissariale dell’emergenza. Una mossa in due tempi: da un lato la richiesta di esibizione atti, dall’altro - probabilmente su un binario separato e parallelo - l’interrogatorio di un teste, come persona informata dei fatti. Si tratta di Michele Mirelli, responsabile unico del procedimento, titolare del funzionamento degli impianti. Collaudi e sicurezza, collaudatori e reale funzionamento di impianti e termovalorizzatore sono centrali nella doppia inchiesta sul commissariato di governo istruita a Napoli, in uno scenario normativo cambiato da qualche mese: con il decreto Berlusconi e la nascita della superprocura in materia ambientale, solo il procuratore Lepore può indagare o delegare indagini sul commissariato. Ma cosa ha ottenuto la finanza dopo il «blitz» ad Acerra? Ecco alcuni documenti ottenuti: un’ordinanza del 2006 della Protezione civile; un’ordinanza di Catenacci con la nomina del collaudatore statico; note della Fibe dal 2000 al primo dicembre del 2008.

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