Veleni & bonifiche ecco l’affare del clan

29 maggio 2009
Fonte: Il Mattino

Caserta. Camorra e rifiuti, sei anni di veleni sversati in Campania. Sei anni di affari milionari e di collusioni anche con società pubbliche. È l’operazione «Giudizio finale», l’inchiesta sul clan Belforte di Marcianise che ha portato a cinque arresti, 43 indagati, e 50 milioni di beni sequestrati. I magistrati della Dda hanno accertato, con l'aiuto dei carabinieri del Noe e della Guardia di Finanza, che dal 98 e fino al 2004 il clan casertano ha fatto arrivare sparire in Campania un fiume di veleni ed era riuscito ad avere anche incarichi dalla Recam, la società pubblica incaricata di effettuare le bonifiche nei siti inquinati proprio dalle ecomafie. Inoltre durante le crisi dell'immondizia i Belforte pretendevano e ottenevano tangenti sul fitto dei contenitori. Inquinavano e ottenevano incarichi per disinquinare. È la prima volta che si dimostra giudiziariamente la gestione diretta da parte della camorra di società operanti nel settore dei rifiuti per mezzo delle quali si riciclavano capitali del clan proprio nel settore dei rifiuti. Tra queste società la Sem, direttamente controllata dal clan Belforte. In tali società venivano convogliati i proventi delle attività illecite del clan, quali il traffico di droga ed i ricavi delle estorsioni e dell’usura, e venivano utilizzati per operare nel delicato settore della gestione dei rifiuti, in precedenza gestito da imprese del Nord. I mezzi con cui le società camorristiche ottenevano la supremazia del mercato erano molteplici: le società camorristiche, sfruttando il totale controllo del territorio grazie alla operatività «militare» del clan di appartenenza, avevano grosse disponibilità di denaro da utilizzare per le attività imprenditoriali tanto da assumere una vera e propria posizione monopolistica nel settore dell’intermediazione dei rifiuti.

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