Smentisce una nuova emergenza Poi attacca: metodi poco ortodossi usati contro i miei funzionari

Rifiuti, Bertolaso accusa «Vogliono intimidirci»

Il sottosegretario: il lavoro ad Acerra frenato dalle inchieste
29 maggio 2009 - Adolfo Pappalardo
Fonte: Il Mattino

Usa una metafora per descrivere la situazione. «Fuori dalla recinzione dell’impianto di Acerra ci sono squali in attesa di sabotare, di ricattare», butta lì Guido Bertolaso alla fine di una conferenza stampa che somiglia di più ad uno sfogo. Su chi siano gli squali lo specifica subito dopo: «Organizzazioni malavitose, camorra ma anche comuni: quelli che per 15 anni hanno fatto sì che in Campania non si rispettasse alcuna legge. E sono solo in attesa di un nostro errore o di un piccolo disimpegno». Ma il sottosegretario con delega all’emergenza rifiuti non ha fatto convocare, ieri, un incontro con la stampa solo per evocare spettri o per illustrare l’anno di lavoro che ha fatto uscire («definitivamente») la Campania dalla morsa dell’emergenza rifiuti. No. Il suo è un allarme. Perché «preoccupato», e seriamente, dalle inchieste della magistratura. «I miei funzionari, l’avvocato dello Stato Ettore Figliolia (che gli siede di fianco, ndr), i generali, i prefetti e i dirigenti sono stati sottoposti a una serie di interrogatori che - ragiona - possono intimorire qualcuno dello staff, spingerlo a mollare il lavoro che si sta portando faticosamente a termine». «Tutti gli atti di indagine svolti dai diversi magistrati dell’ufficio risultano compiuti nel pieno rispetto delle norme processuali e non risultano indagati», spiega in serata il procuratore anche se Bertolaso in mattinata aveva chiarito come non aveva nulla contro Lepore quanto, invece, contro alcuni magistrati «che vogliono dare la sensazione di tenere tutto sotto controllo». Prima, però, tiene a chiarire come non ci sia una recrudescenza alle porte. La situazione. «Quando ho rilevato per la seconda volta questo incarico non c’era neppure una discarica, se non Macchia Soprana chiusa dopo pochi mesi», premette Bertolaso. «Eppure in 12 mesi la nostra struttura ha raccolto e smaltito 2 milioni e 344 mila tonnellate di rifiuti e nelle discariche c’è spazio per oltre tre milioni di metri cubi di tonnellate». Sversatoi, aggiunge, «dove i camion saranno controllati via satellite per avere tutte le garanzie su cosa scaricano». Acerra. L’impianto, chiarisce sempre Bertolaso, è in una normalissima fase di rodaggio ovvero di «stop and go» come prevede il protocollo de L’Aja. «Voglio poi rassicurare la popolazione - continua -: quando le emissioni vanno oltre un certo limite, l’impianto si ferma automaticamente. Solo il 22 aprile non è accaduto e l’impresa è stata per questo diffidata». Commissariamento. «Smentisco categoricamente il ritorno di un’emergenza. Se ci sono cumuli di rifiuti lungo le strade - dice categorico Bertolaso - tocca ai comuni sgomberarli». Sinora, per questo motivo, sono stati diffidati 203 comuni e non si è proceduto al commissariamento solo per evitare polemiche e strumentalizzazioni. «Ma dopo i ballottaggi - annuncia - chiederemo al Viminale lo scioglimento per i comuni inadempienti e pretenderemo i pagamenti degli interventi fatti in danno. Ora monitoriamo i dati della differenziata per evitare che siano solo mere cifre contabili: a dicembre raggiungeremo il 20 per cento di media regionale. L’emergenza comunque potrebbe chiudersi prima di dicembre, anche subito dopo l’estate. Ne parlerò con Bassolino e con il premier che ogni settimana mi chiede della situazione». Le indagini. «Vorrei ricordare che dall’anno scorso - conclude Bertolaso riferendosi agli interrogatori - è il procuratore capo che ha la titolarità sui rifiuti. Grati ai pm per l’attenzione ma ricordo che siamo sempre disponibili a dare qualsiasi tipo di informazione: non abbiamo agende segrete e saremo sempre disponibili con lo Stato». Ma a irritare il sottosegretario sono più che altro i modi usati da qualche solerte funzionario di polizia. «Alcuni magistrati della procura e per quel che ne so alcuni rappresentanti di polizia giudiziaria - dice al riguardo - chiedono documenti senza rispettare le procedure d’uso. Ma, soprattutto, io provo imbarazzo per i toni usati da qualche agente quando interroga generali con due o tre stellette. Per domande poi, le cui risposte si possono ricavare sul nostro sito internet o su documenti ufficiali». Poi sulla sua posizione stralciata da Lepore si dice fiducioso: «Ho visto ieri sera (due giorni fa, ndr) il Cavaliere ma non gli ho accennato a questi problemi. Sulla mia vicenda, comunque, sgombro qualsiasi illazione: sono assolutamente sereno e i magistrati possono decidere qualsiasi iniziativa nei miei confronti».

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