«Immondizia sulla bonifica, un'assurdità»

19 dicembre 2007 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

«Il consorzio di bonifica del bacino inferiore del Volturno ha un bilancio annuo di 50 milioni di euro. Soldi pubblici, spesi per prosciugare terreni e renderli idonei alla coltivazione. Altri soldi pubblici, quelli del Commissariato ai rifiuti, saranno ora impiegati per piazzare due discariche nel cuore della piana del Volturno: a Pignataro Maggiore ed a Cerinola, zone di elezione per la mozzarella e per la mela annurca, tra l'altro. Se in Emilia Romagna un signore scegliesse come discariche i luoghi tipici di produzione del parmigiano o del prosciutto di Parma direbbero che è matto. In Campania, invece, con una mano lo Stato dà risorse per l'agricoltura, con l'altra mette risorse che distruggeranno quell'agricoltura».
E' una pubblica amministrazione affetta da schizofrenia, quella che descrive il professore Corrado Buondonno, tra i fondatori della facoltà di Scienze Ambientali, docente alla facoltà di Agraria della Federico II. Insomma, con la mano destra si danno fondi per l'agricoltura e l'ambiente e contemporaneamente con la sinistra si spendono soldi per trasformare le aree da tutelare in discariche per i rifiuti.
Professore, però l'emergenza incalza, i rifiuti restano in strada. Cosa dovrebbe fare il prefetto Pansa, se non individuare i posti dove portare spazzatura ed ecoballe?
«Dovrebbe pur esserci un criterio. Il minimo da fare sarebbe collocare le discariche lontano dai centri abitati, ma anche dove non colpiscano le attività produttive. A Pignataro ed a Carinola sarebbe una catastrofe economica. Sono aree ad elevata specializzazione zootecnica ed agricola. Ci sono produzioni di qualità, che si esportano in tutto il mondo. Il commissario di governo con le sue scelte sbagliate pregiudicherà investimenti ed opere di valorizzazione dell'ambiente, realizzate con il contributo finanziario dei cittadini e dello Stato».
Quali sono gli interventi pubblici che potrebbero essere vanificati dalla discarica a Pignataro e dal deposito di ecoballe a Carinola?
«In tutta la piana del basso Volturno stiamo parlando di 1800 chilometri di canali di bonifica, 6 centrali di prosciugamento( idrovore), 80 chilometri di opere viarie in gestione al consorzio; 15.000 ettari di superficie di terreno prosciugata per sollevamento meccanico; 70 milioni di metri cubi all'anno di acqua sollevata. Senza contare i finanziamenti comunitari».
Quali?
«Quelli del Por che la Regione mette a disposizione degli imprenditori agricoli e zootecnici, per ammodernare le aziende e migliorare gli impianti di irrigazione. Milioni di euro sono stati infine investiti per risanare le aziende bufaline dalla brucellosi. Contributi pubblici e soldi privati. Anche questi saranno dilapidati, se a Pignataro e a Carinola andranno in porto i progetti di Pansa».
I tecnici del commissario garantiscono che la discarica di Pignataro Maggiore e il sito di ecoballe a Carinola saranno costruiti e gestiti a regola d'arte. Perché non dare loro fiducia?
«Non è questione di fiducia, ma di inidoneità dei siti. A Cento Moggi (Pignataro) la falda è a un metro sotto il suolo, come risulta dalla carta delle isopiezometriche del piano per la tutela delle acque della Regione Campania. Nei periodi piovosi insiste direttamente in superficie. Significa che una discarica inquinerà certamente i pozzi delle abitazioni, le aziende agricole ed i caseifici della pianura sottostante».

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