Il Sottosegretario tira le somme: smaltiti 2 milioni di sacchetti, nelle discariche c'è spazio per altri 3

Rifiuti, un anno dopo l'emergenza è scontro tra Bertolaso e la Procura

La polemica: «Imbarazzo per gli interrogatori ai collaboratori».
Risposta di Lepore:«Rispetto delle norme processuali».
29 maggio 2009
Fonte: Il Napoli

Quando Guido Bertolaso, l'uomo dell'emergenza rifiuti in Campania, inforca gli occhiali, inizia la lunga sequela di cifre e tonnellate.

AD UN ANNO ESATTO dalla crisi nello smaltimento, con 35mila tonnellate di pattume a terra (più svariati milioni di ecoballe stoccate in ogni dove) sono state smaltite 2,3 tonnellate di rifiuti in Campania e le discariche aperte o da aprire, potranno ospitare altri 3 milioni. Quasi 800 le persone arrestate in flagranza di reato per inquinamento ambientale, ai sensi della nuova legge in materia. E infine, i 4 inceneritori regionali, uno (ad Acerra) funzionante ma non a regime, due (a Salerno e Santa Maria la Fossa) ancora in forse e l'ultimo, quello di Napoli città, per il quale la gara d'appalto sarà avviata all'inizio di giugno. Ma ieri Bertolaso, dal quartier generale napoletano dell'Esercito, a Palazzo Salerno, ha messo nel suo mirino soprattutto i Comuni inadempienti sul fronte di bonifica, rimozione dei rifiuti urbani e raccolta differenziata e la magistratura napoletana che negli ultimi giorni ha iniziato a raccogliere documenti e testimonianze sui siti aperti in Campania e sull'inceneritore.

«L'EMERGENZA E' ALLE SPALLE - afferma il capo della Protezione civile - ma la raccolta dei rifiuti spetta ai Comuni e per quelli inadempienti saranno adottati i provvedimenti previsti dalla legge. Dopo il turno di ballottaggio verranno trasmessi al ministero degli Interni le indicazioni dei Comuni inadempienti; non siamo intervenuti prima per evitare polemiche e strumentalizzazioni politiche». Poi si arriva al caso Acerra. Nell' impianto hanno di recente fatto capolino i militari della Guardia di Finanza su delega della procura di Napoli. E per giunta l'Agenzia regionale protezione ambientale ha segnalato ripetuti sforamenti del livello di inquinanti emessi dal termovalorizzatore. «Acerra è ancora in fase di rodaggio. È come tutte le macchine che devono essere testate, ma ogni volta che il superamento delle emissioni nell’aria automaticamente il forno si spegne; solo in un’occasione è rimasto accesso». In serata la situazione diventa ulteriormente intricata: è l'Arpac stessa a smentire ogni sforamento dei livelli d'inquinanti.

QUANDO si parla delle inchieste, il sottosegretario del governo Berlusconi alza il tiro. Prima si dice «preoccupato» e poi aggiunge. «Per me sono non sereno, ma serenissimo. Sia nella precedente esperienza che in questa, ho sempre fatto solo ed esclusivamente il mio dovere». «Ma questi continui interrogatori ai quali sono sottoposti i miei collaboratori - continua - possono finire per intimorire o spaventare qualcuno. Devo confessare il mio imbarazzo quando qualche rappresentante della polizia giudiziaria interroga un generale a due o tre stelle come se fosse una persona che abbia commesso qualche errore o che abbia avuto comportamenti non cristallini».

PAROLE DURE come macigni che arrivano veloci come un fulmine alla procura partenopea.
Ed è il procuratore capo, Giovandomenico Lepore a dover replicare. È lui, secondo le ultime leggi ad hoc sull'emergenza rifiuti, il titolare di ogni eventuale fascicolo aperto sui reati ambientali. «Tutti gli atti di indagine svolti dai diversi magistrati dell’ufficio risultano compiuti nel pieno rispetto delle norme processuali - afferma il procuratore della Repubblica di Napoli -. Questo ufficio nell’espletamento delle sue specifiche funzioni continuerà ad accettare le eventuali violazioni di legge costituenti reato nel rispetto delle norme vigenti. E non risultano - dice ancora - interrogatori di generali; qualcuno è stato sentito solo a sommarie informazioni e non come
indagato». Un nuovo scontro, dunque, è servito. E lo si capisce anche dalle ultime parole di
Bertolaso su Acerra: «Intorno a quell'impianto protetto dai militari dell'Esercito girano troppi
squali che vorrebbero sabotarlo».

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