Linee di lavorazione ridotte e blocchi per eccessivi carichi Lo staff di Bertolaso: solo sospensioni momentanee

Acerra, torna l’immondizia nel sito ecoballe

In tilt i cdr di Caivano e Giugliano. L’area riaperta per affrontare la mini-emergenza doveva essere bonificata
23 maggio 2009 - Gigi Di Fiore
Fonte: Il Mattino

Immondizia scaricata nel sito di stoccaggio di Acerra. Su un’area, quella di Pantano, che doveva essere bonificata e ripulita dalle ecoballe di spazzatura compressa coperte da teloni neri, accumulate negli ultimi anni. Uno scarico a sorpresa, preceduto da una comunicazione formale degli uffici del sottosegratario all’emergenza rifiuti ad alcuni comuni dell’Acerrano e del Giuglianese. È l’effetto di una mini-emergenza rifiuti degli ultimi giorni in alcune zone di Acerra. Spiegano negli uffici del sottosegretario Guido Bertolaso: «Nessuna emergenza che possa allarmare, si tratta di momentanee sospensioni delle lavorazioni degli ex cdr per alcune manutenzioni necessarie». Sabato scorso, proprio l’ex cdr di Caivano, ribattezzato come gli altri impianto stir perché deve ora produrre tritovagliato dai rifiuti, era stato il primo ad avere problemi. Delle quattro linee di produzione, tre in funzione. Ma a scarto ridotto: nell’ultima settimana, sono stati accettati solo i rifiuti dei comuni che ne producono non più di venti tonnellate al giorno. Come Cardito e Carditello. Per gli altri, come Acerra e Casalnuovo, altre soluzioni. E, proprio nelle strade acerrane soprattutto di periferia, si sono addensati cumuli di immondizia. Ai problemi dell’impianto di Caivano si sono aggiunti quelli di Giugliano, che ha dovuto fermare la sua attività per diverse ore. Il solito discorso della coperta corta: l’immondizia che non poteva essere accolta a Caivano è stata smistata a Giugliano, intasando quell’impianto dove, nelle ultime ore, si sono addensati camion in fila come in anni passati. Da qui l’immediata decisione tampone: l’utilizzo di un’area del sito di stoccaggio a Pantano di Acerra, per smaltire rifiuti che rischiavano di accumularsi per le strade dell’area acerrana. Un quantitativo di oltre 180 tonnellate. Le proteste della gente non si sono fatte attendere: nelle contrade Spiniello, Madonnella e Gaudello i residenti, oppressi dal caldo, hanno denunciato agli amministratori comunali quello che stava accadendo. Alla fine della scorsa settimana, lo stir di Caivano è rimasto fermo per due giorni, provocando lo smistamento a Giugliano di tutta la spazzatura del Giuglianese e dell’Acerrano. Uno stop di particolare rilievo: proprio l’impianto di Caivano è nevralgico nel ciclo integrato di smaltimento rifiuti. Da lì deve partire il tritovagliato da bruciare nel’inceneritore di Acerra. Secondo i piani del governo centrale, entro gennaio del prossimo anno l’inceneritore entrerà in piena funzione con tutte le tre linee di termodistruzione. Il traguardo coinciderà con il passaggio della gestione dalla «Fibe» alla milanese «A2A». C’è chi avanza intanto dubbi sull’effettivo funzionamento dell’inceneritore, come l’osservatorio dell’associazione Codici. Ma negli uffici del sottosegretario all’emergenza rifiuti si assicura: «Lavorano a pieno ritmo la prima e la seconda linea. C’è stata già produzione di energia con la termodistruzione dei rifiuti trattati, consegnata all’ente gestore dell’elettricità». Rassicurazioni, come sull’allarma sollevato da chi ha notato lo sversamento di rifiuti nell’area del sito di stoccaggio da chiudere e bonificare. «Emergenze episodiche per la manutenzione a turno di alcuni impianti di ex cdr», spiegano i tecnici del sottosegretariato all’emergenza rifiuti. Sei gli ex cdr, con quello di Tufino sempre bloccato. E quattro giorni fa, il sottosegretario Guido Bertolaso è stato alla discarica di Terzigno per verificarne i lavori e poi al termovalorizzatore di Acerra. Riprende corpo la voce su un’altra possibile visita del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, al termovalorizzatore di Acerra. Dovrebbe avvenire nella prossima settimana. Per ora, si tratta solo di voci senza conferme ufficiali.

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