Incubo Acerra per il primo ministro. L'inceneritore è un boomerang
Aumentano i rifiuti in strada e conseguentemente si inceppa il sistema di smaltimento urbano sbandierato dal presidente del consiglio come prova della differenza tra un governo di centrosinistra, incapace di risolvere l'emergenza in Campania, e quello di una destra competente e abile. A quasi un anno dal "miracolo" del piano Napoli pulita, Berlusconi si trova con discariche piene, nuovi siti che non aprono, inceneritori che non funzionano. E proprio a ridosso delle elezioni sale la sua paura che questa città possa diventare un luogo simbolo del complotto per disarcionarlo.
A Napoli non c'è infatti solo il Casoria-gate, ci sono anche le indagini su Guido Bertolaso e c'è un pasticcio in procura su presunti tentativi di agevolare il governo, da parte del procuratore generale Giandomenico Lepore. Il premier è nervoso e in più di un'occasione a denti stretti ha fatto intendere la possibilità di future accuse dei magistrate che potrebbero riguardare lui stesso o rappresentanti del suo governo, per la gestione dell'inceneritore di Acerra. Berlusconi non spiega, ma mette le mani avanti e aleggia, come sempre, lo spettro di un piano della sinistra contro di lui.
Dalla procura non confermano nuove inchieste, le bocche sono cucite dopo che nelle scorse settimane i veleni del palazzo di giustizia partenopeo sono arrivati al Csm. Mentre si svolgevano le audizioni a Roma, infatti, il vicepocuratoe Aldo De Chiara ha accusato Lepore di aver favorito il governo con la decisione di stralciare dall'ichiesta Rompiballe, sulla presunta illecita gestione dell'ernergeza rifiuti in Campania, le posizioni del prefetto di Napoli Alessandro Pansa, dell'ex commissario Corrado Catenacci, nonché del capo della protezione civile Guido Bertolaso. Lepore si è difeso sostenendo la tesi dii un'esigenza tecnica, i pm Noviello e Sirleo, a cui era stata strappata l'indagine, sono rimasti sulle loro posizioni. Una volta a Napoli tra i protagonisti dopo una riunione a porte chiuse, è tornato il sereno pro-forma, ma un ragionevole dubbio si è instillato nella mente dei cittadini. E ora arrivano anche i timori del presidente del consiglio.
Di sicuro ad Acerra tutto sta andando per il verso sbagliato. I1 26 marzo infatti Berlusconi, in pompa magna, inaugura l'impianto, che dal giorno dopo smette di funzionare. Gli attivisti denunciano la situazione, dal governo negano, ma le prove sono sotto gli occhi di tutti, i camini sono spenti, come dimostrano le 3 livecam dello stesso Osservatorio di monitoraggio governativo. Berlusconi si presenta a Napoli per il compleanno di Noemi e il giorno dopo partecipa ad un meeting sullo stato del piano rifiuti: "L'inceneriitore funziona benissimo, lo stanno testando, dice". Ma è una contraddizione in termini, perché o funziona o si testa. Ieri il Sole 24 ore ha denunciato il report dell'Arpac durante i test: il termovalorizzatore inquina. Per nove giorni in due mesi c'e stato uno sforamento (consentito 35 volte in un anno) dei valori di sicurezza relativi alla concentrazione nell'aria d micro particelle Pm10. Non solo. Lunedi è arrivato l'ultimatum di alcune imprese a Guido Bertoldo "O ci pagate o ci fermiamo". IJna ventina di ditte impegnate nel cantiere lamentano un credito per 10 milioni di euro e minacciano di lasciare i lavori all'inizio della prossima settimana, Last but not laest, ancora non è avvenuto il passaggio di consegne tra la gestione dell'impianto da parte dell'Onpregilo e l'A2A di Milano, chiamata tra l'altro, per decreto ad "occuparsi" del termovalorizzatore, senza nessuna gara d'appalto. Berlusconi non ha mai dato spiegazioni per tutto questo.