Termovalorizzatore allarme polveri sottili

28 maggio 2009
Fonte: Repubblica Napoli
La richiesta di atti presso il termovalorizzatore di Acerra riaccende lo scontro fra accusa e difesa a margine dei procedimenti in corso sulle vicende legate ai rifiuti. 
L´avvocato Alfonso Maria Stile, difensore di Fibe, ha presentato ieri un esposto al procuratore della Repubblica e al procuratore generale per chiedere se l´iniziativa sia avvenuta nel rispetto delle norme istitutive della Procura regionale sui rifiuti. Il penalista fa riferimento anche ad un altro episodio, riguardante l´escussione di testimoni per fatti relativi ai siti di stoccaggio. La Procura assicura che le verifiche affidate alla Guardia di Finanza non riguardano in alcun modo il funzionamento del termovalorizzatore di Acerra che peraltro, secondo i dati rilevati dalle centraline dell´Arpac e diffusi proprio in questi giorni, avrebbe sforato in due mesi per nove volte, sulle 35 previste come tetto massimo in un anno, i limiti fissati per le emissioni di polveri sottili.
Ma l´accertamento disposto il 20 maggio scorso ha finito per alimentare indiscrezioni su una presunta impennata delle indagini sui rifiuti, che potrebbero coinvolgere addirittura il premier Silvio Berlusconi. Voci che per adesso non trovano alcuna conferma, anzi solo smentite, ma che la dicono lunga sul clima che si respira in questi giorni intorno alle inchieste sui rifiuti, finite al centro dello scontro fra il procuratore capo Giandomenico Lepore e i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo causato dallo stralcio, deciso dal capo ma non condiviso dai sostituti, delle posizioni dei prefetti Alessandro Pansa e Guido Bertolaso dall´elenco degli imputati del processo su presunti illeciti nella gestione della crisi degli anni scorsi. In realtà, sembra ormai chiaro che l´iniziativa dei pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo riguardi due profili: uno rientra nell´attività "integrativa" avviata in vista della nuova udienza di Riesame sul sequestro dei crediti di Fibe-Impregilo (300 sono stati dissequestrati dalla Cassazione che ha rinviato gli atti per gli altri 450) che fu disposto nell´estate 2007 nell´ambito del primo processo sui rifiuti, quello dove sono imputati l´ex amministratore di Impregilo Piergiorgio Romiti e il governatore Antonio Bassolino. L´altro versante ha portato all´acquisizione di una serie di incartamenti fra i quali note di Fibe anche recentissime (dicembre 2008) e documenti sulle nomine di commissioni di collaudo e altri incarichi. Verifiche dallo spettro ancora poco chiaro, i cui contorni diventeranno più nitidi presumibilmente nei prossimi giorni.
Ieri infine l´udienza del Bassolino è stata dedicata al controesame di Paolo Rabitti, il consulente della Procura. Ben 150 domande sono state rivolte al teste dall´avvocato Luigi Tuccillo, difensore di Armando Cattaneo e Vincenzo Urciuoli. Alle domande dell´avvocato Giuseppe Fusco, legale di Bassolino, il teste ha precisato che il governatore non aveva avuto alcun ruolo sulle fasi della gara d´appalto, ma era intervenuto solo quando furono sottoscritti i contratti di servizio.
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