«Arpac, quel concorso è pilotato»

Tredici concorrenti: posti già assegnati a parenti di politici
15 maggio 2009 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Concorsi, elezioni e ve­leni. Sono iniziati da pochi giorni, o stanno per cominciare, gli orali dei 4 concorsi per tecnici ed amministrati­vi al termine dei quali saranno assun­ti a tempo determinato 244 giovani nell’Agenzia campana per la protezio­ne dell’ambiente. 
I bandi furono ema­nati una settimana prima di Ferrago­sto 2008. Una quota consistente dei posti — almeno il 60% — è riservata a chi abbia già lavorato nell’Arpac per alcuni anni, come prevede una re­cente Finanziaria. In concomitanza con l’inizio dei colloqui orali, secon­do quanto denunciano tredici parteci­panti al concorso, in una lettera fir­mata da tutti loro e inviata al presi­dente della giunta Antonio Bassolino ed alla Procura della Repubblica, si sa­rebbe scatenata la caccia al voto, da parte di galoppini e portaborse di al­cuni candidati alle prossime elezioni provinciali ed europee. «Già da sva­riati giorni — sostengono i denun­cianti — vengono personaggi a chie­derci di accreditarci nei confronti di vari politici, per ottenere un punteg­gio più elevato. Molti ci hanno invita­to ad avvicinarci a costoro per soste­nerli in campagna elettorale».
Spiegano: «Addirittura un sindaca­lista ci ha chiesto esplicitamente se volevamo dare una mano a un tale onorevole (sic, ndr) Cozzolino, in quanto amico del Capobianco. Lui si­curamente ci avrebbe aiutato ad otte­nere un buon punteggio. Altri dipen­denti dell’Arpac ci hanno promesso, in cambio del sostegno elettorale, di accompagnarci direttamente dal di­rettore Capobianco. Qualcun altro— continua l’esposto — voleva portarci da un candidato di Forza Italia, tale Passariello. Altri ancora da un certo onorevole Taglialatela».
Ci sarebbero inoltre vincitori già designati ancor prima della conclu­sione del concorso, secondo le ragaz­ze e i ragazzi autori dell’esposto. Ne indicano alcuni: «Il figlio di un candi­dato alle provinciali con l’Udeur (nel­la denuncia scrivono il cognome, ndr); un altro figlio di un sindacali­sta della Cgil (anche questo indicato per cognome, ndr); altri sindacalisti, la figlia di Pietro Funaro, quest’ulti­mo giornalista, direttore della rivista Arpacampania e portavoce dell’Ar­pac; due figlie di un consulente mol­to vicino al direttore generale; il fra­tello di un ex assessore comunale di Napoli (citato per nome nella denun­cia) ».
Non è tutto, però. Oltre 50 contrat­tisti - secondo gli autori dell’esposto - sarebbero certi della vittoria al con­corso perché in quota all’ex assesso­re all’Ambiente, l’uderrino Luigi No­cera, coinvolto due anni fa nell’in­chiesta della Procura che ha toccato la famiglia Mastella.
«Mentre la commissione era chiu­sa in conclave per stabilire quale punteggio assegnare aun candida­to », denunciano ancora i ragazzi, «si è sentito gridare un tale avvocato(in­dicano il nome ndr), membro di commissione, che inveiva contro gli altri commissari, minacciandoli di chiamare i carabinieri, perché mai e poi mai avrebbe fatto passare una graduatoria già preparata». Accuse che naturalmente dovranno essere vagliate dalla magistratura. Le repliche degli interessati.
«Abbiamo ricevuto an­che noi questa lettera e ab­biamo già dato mandato ai legali di sporgere querela verso chi l’ha scrit­ta », fa sapere Pietro Funaro, l’addet­to stampa dell’Arpac. Quanto a sua figlia, dice: «Vero, partecipa al con­corso. Chi afferma però che è già vincitrice la diffama e se ne assume­rà le responsabilità in sede penale. Tra l’altro, non ha neppure ancora sostenuto la prova orale. È un con­corso pulito e trasparente, sfido chiunque a dimostrare il contra­rio ». Smentiscono decisamente an­che i 3 politici citati nell’esposto. Ta­glialatela, coordinatore cittadino del Pdl Napoli: «Non sapevo neppu­re che si stesse svolgendo un con­corso all’Arpac, figurarsi raccoman­dare qualcuno». Cozzolino:«Ovvia­mente sono del tutto estra­neo. Sporgerò su­bito denuncia contro chi usa in modo improprio il mio nome».
Sospetti di clientele e veleni, scri­ve il Velino, circondano anche le pre­viste assunzioni - tra 100 e 150 - in seno alla Scabec. È una società per azioni di cui la Regione detiene il 51% e gestisce i beni culturali.
Non è obbligata a bandire concor­si per rimpinguare l’organico. In teo­ria può utilizzare il metodo della chiamata diretta o ripescare i dipen­denti della Ales in liquidazione. Se­condo il Velino, che riporta indiscre­zioni circolanti tra i consiglieri, ci sa­rebbe dunque una torta elettorale che i partiti intendono spartirsi in vista delle regionali del 2010.
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