Biopower, altri tre indagati rimessi in libertà dal Riesame
Nuove scarcerazioni (dai domiciliari alla libertà) per altri tre indagati dell’inchiesta Biopower, la centrale biomasse mai realizzata a Pignataro Maggiore. I giudici del tribunale distrettuale del Riesame di Napoli hanno annullato l’ordinanza cautelare domiciliare per l’imprenditore della Stc Pietro Marco Stella, di Forlì, insieme agli altri due forlivesi Giovanni Bassi e Alessandro Salvini accusati di falso ideologico. Secondo l’accusa, Stella e i due ingegneri, avrebbero «indotto in errore un funzionario del genio civile attestando falsamente la conformità del progetto alla normativa anti-sismica». Ipotesi di reato che sia Stella (assistito dagli avvocati Nicola Mazzacuva e Mario Di Giovanni) che gli altri professionisti hanno rigettato durante l’interrogatorio per rogatoria davanti al gip di Forlì Michele Leoni. Intanto oggi, una diversa composizione del tribunale distrettuale del Riesame discuterà le posizioni relative ad altre quattro delicate posizioni dell’inchiesta. In particolare, saranno decise le scarcerazioni per gli imprenditori laziali Renzo Bracciali e Giampiero Tombilillo; per l’ingegnere Giovanni Esposito e per Eugenio Di Santo, coordinatore della segreteria dell’assessorato regionale alle attività produttive. Lo scorso 28 aprile furono arrestate 23 persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno alla Regione Campania, corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione di segreti di ufficio e realizzazione di falsità in atti pubblici. Per oggi era stata fissata anche l’udienza di Riesame per l’ex assessore provinciale e consigliere comunale Franco Capobianco ma i suoi legali hanno rinunciato: il politico, infatti, è stato rimesso in libertà nei giorni scorsi direttamente dal gip.