Cirielli a Portanova: «Villani ha fallito ma con Figliulo a fianco anch’io non ce l’avrei fatta»

Carfagna: troppi ritardi sul termovalorizzatore

Il ministro: gare andate deserte, ora con Letta teniamo sotto controllo l’appalto per l’impianto
16 maggio 2009 - Gianni Colucci
Fonte: Il Mattino Salerno

Il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna ascolta i buoni propositi del candidato alla Provincia Cirielli, il quale, dopo aver bollato come «piazzate» le ultime dichiarazioni del sindaco De Luca, accetta la proposta di abbassare i toni della campagna elettorale. E così, ieri sera, dal palco in piazza Portanova, Mara Carfagna pur con toni pacati non rinuncia ad un annuncio choc: il quasi-commissariamento di De Luca. «De Luca ha fallito, con 75 milioni del governo ha fatto andare deserta la gara per il termovalorizzatore. Perchè non ha la credibilità per attrarre investimenti. Ma tranquillizzatevi, se ce ne sarà bisogno, siamo pronti ad un commissariamento di fatto degli amministratori incapaci. Ne ho già parlato con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta». La Carfagna tralascia i particolari, sa che solo la prima gara è andata deserta e che per la seconda c’è stata un’interruzione delle procedure amministrative. Ma tuttavia aggiunge: «Con Letta abbiamo deciso di monitorare la situazione, riteniamo che sia necessario arrivare rapidamente alla conclusione di questa fase». E critica un quindicennio di «politica di piccolo cabotaggio fatta di sprechi, clientele e favori». Ma per la Carfagna è essenziale mantenere anche grande attenzione al territorio e andare avanti su tutti presidi necessari per evitare altre emergenze rifiuti: «Non tollereremo comitati di cittadini, sobillati da qualcuno, che bloccano opere indispensabili per la comunità», aggiunge, memore dei tumulti attorno alle discariche e ai cantieri dei termovalorizzatori. Poi ricorda che i fondi per il Mezzogiorno e la Campania ci sono ma non sono stati spesi: «Quei 4 miliardi di euro della dotazione Fas bisognerebbe sapere come verranno spesi». E conclude letteralmente rubando lo slogan di Villani: «Cirielli è un vero uomo del fare. E vi prego di votarci per avere anche a livello locale un governo capace di operare come già fa a livello centrale; per avere anche qui un governo del fare». «Siamo in piazza come si faceva una volta per dimostrare che noi ci sappiamo andare tra la gente», dice Cirielli all’avvio della manifestazione, lucrando sulle finora mai viste manifestazioni di piazza del Pd a Salerno. Ricorda che due anni addietro nella stessa piazza anche con un pubblico non debordante, le politiche finirono con un centrodestra che portò a casa il 52%. Cirielli rimarca anche la sua coerenza politica: «Sono stato sempre a destra, mentre gli altri scoloriscono» e ”spiega” anche chi sono i nuovi compagni di strada: «De Mita? Si è reso conto che il Pd non era che un’annessione della Margherita ed è andato nell’Udc che è sempre stato alleato della destra; così come l’Udeur che oggi è con noi per una scelta politica. In Europa siederemo tutti tra i banchi del partito popolare europeo». Gli avversari? «Sono un’accozzaglia: per carità Villani è una persona per bene, ma con gente come Figliulo attorno nemmeno io avrei saputo fare meglio». Poi i suoi progetti: «Ridurre le consulenze che umiliano i dipendenti, investire sul restauro delle mura di Paestum piuttosto che sulle fiere». E, sul ventaglio di liste che lo sostengono: «Ci hanno chiesto di aderire, non ho chiesto io tante liste». Alla polemica riferita ai camorristi nelle aree periferiche, aggiunge un codicillo: «Ho vissuto a Pastena e andavo a Mariconda: so che ci sono persone per bene». Ricorda che la legge per l’Abbazia di Cava è stata una sua proposta anche se sostenuta dal Pd con la firma di Tino Iannuzzi; e non risparmia la stoccata sui «comunisti» che ora devono andare a lavorare. «Ma d’ora in poi basta insulti, confrontiamoci sui programmi», promette. Sul palco anche Erminia Mazzoni, candidata alle Europee per il Pdl: «L’Europa non è un portafogli che si apre per distribuire risorse agli amici. Lo sviluppo economico parte dalle singole persone e dal territorio. E dobbiamo smascherare chi, come accade a Salerno, si dissocia a parole dal sistema che governa Napoli, e poi nei fatti ci rimane dentro».

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