Preoccupazione al Comune per gli eccessivi sforamenti Domani manifestazione di protesta dei cittadini

Inquinamento da Pm10, è allarme smog

A Maddaloni il limite quotidiano di polveri sottili viene mediamente superato due volte alla settimana
16 maggio 2009 - Giuseppe Miretto
Fonte: Il Mattino Caserta

Allarme PM10. Maddaloni è fuorilegge, almeno due giorni su sette, grazie al superamento del limite quotidiano dei 50 microgrammi su metro cubo di polveri sottili. Ma la situazione diventa preoccupante se si analizza il numero degli sforamenti. Sarebbero almeno il 30 per cento in 50 giorni rilevamento. «La situazione è drammatica - precisa Felice Lombardi, membro della commissione ambiente e territorio - perché, dati alla mano, rischiamo di superare abbondantemente il limite annuo di 35 sforamenti consentiti dalla legge». In verità, la situazione preoccupa innanzitutto perché la centralina rilevamento urbana (posta a guardia del traffico veicolare in via Liberta nel perimetro della media Bracaccio) per gran parte dell'anno non funziona. «Quindi - denuncia Lombardi - non esiste una registrazione continua che possa dare l’esatta dimensione del fenomeno». Ed è proprio l’incompletezza dei rilevamenti a generare apprensione. Eppure i dati frammentati non hanno impedito all'Asl Ce1 e all'Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale) di sollevare il caso PM10 all'attenzione del sindaco Farina. Il tutto in attesa di provvedimenti di regolamentazione delle emissioni, a partire dal traffico veicolare direttamente misurato dalla centralina di via Libertà. E qui scoppia la polemica accorata. «Il silenzio dell'amministrazione comunale - denuncia Antonio Cuomo, presidente del Comitato per la Vivibilità di Maddaloni - è un silenzio colpevole. Lo prova il fatto che da oltre due mesi sul tavolo del sindaco sono arrivate le relazioni tecniche (Asl e Ispra) che denunciano l'allarme polveri sottili. E cosa ben più grave le anomale concentrazioni di diossina su campioni di matrice ambientali». Il campionamento di diossina, sul territorio comunale, colloca Maddaloni, a pieno titolo, nell'elenco dei comuni più contaminati. Tanto basta, documenti alla mano, per far innescare una protesta pubblica cittadina. Domenica, i documenti, radatti dall'Asl e dall'Ispra, saranno esposti in piazza. «La città - anticipa Cuomo - deve sapere che le lodevoli sollecitazioni preventive degli enti preposti al monitoraggio continuo del territorio giacciono, senza risposta alcuna, nei cassetti dell'amministrazione comunale». Una polemica che si incrocia con la crisi, politica e amministrativa, della giunta Farina durata proprio da due mesi. Da qui l'inattivismo e il silenzio. Fatta eccezione per una nota dell'architetto Enza Pellegrino (dirigente dell'ufficio tecnico comunale) che ha divulgato le raccamondazioni dell'Asl e dell'Inspra. Scientificamente, l'allarme potrebbe essere infondato perché motivato da campionamenti incompleti. «Questo alibi -rivela Carlo Scalera (Verdi)- non regge. Esiste una convergenza tra le raccomandazioni dell’Asl e dell’Inspra e quelle, fondate su una campagna di rilevamento autonoma, fatte dalla facoltà di Scienze Ambientali della Sun su espresso incarico dell’ex-sindaco Franco Lombardi». Il report del professor Sante Capasso, docente di chimica fisica e responsabile del monitoraggio della qualità dell’aria nella città di Maddaloni» (2005) denunciava la persistenza di «concentrazioni di PM10 superiori ai 50 microgrammi per metro cubo». «Questi dati - scriveva il professor Capasso - non possono non imporre una campagna scientifica di dettaglio che sposti l’attenzione dalla contrazione degli inquinanti alla determinazione della natura e delle fonti degli stessi, precondizione scientifica per individuare soluzioni praticabili per abbattere i valori anomali». Sotto la lente di ingrandimento dovrebbe finire il traffico veicolare.

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