Lo scontro tra Lepore ed il suo vice torna domani alla prima commissione del Csm, a cui si rivolge il giudice Morello
Resa dei conti In Procura
Caso Lepore, interviene l´Anm «Perché De Chiara parla solo ora?»
11 maggio 2009 - Dario Del Porto
Fonte: Repubblica Napoli
Oggi si ritroveranno in ufficio e dunque il procuratore capo Giandomenico Lepore e il suo vice, Aldo De Chiara, coordinatore del pool Ecologia, potranno parlare del contenuto della lettera inviata da De Chiara al Csm per integrare l´audizione svolta a Palazzo dei Marescialli due settimane or sono.
Nella missiva, il procuratore aggiunto ritorna sullo stralcio, deciso il 24 luglio da Lepore in disaccordo con i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, delle posizioni di sette indagati, fra i quali i prefetti Guido Bertolaso e Alessandro Pansa, dall´elenco degli imputati dell´inchiesta su presunti illeciti nella gestione della crisi rifiuti. Scelta che, secondo scrive De Chiara nella lettera, sarebbe stata motivata dal procuratore anche con l´intento di non turbare il governo.
Domani il caso tornerà in prima commissione del Csm, dove è aperta la pratica "a tutela" di Noviello e Sirleo dopo le affermazioni del premier sui manager di Impregilo definiti «eroi». E all´organo di autogoverno si rivolge il giudice Tullio Morello, presidente della giunta distrettuale dell´Associazione magistrati, che dice: «È arrivato il momento di scrivere la parola fine a una vicenda interminabile. Spetta al Csm affrontare questo nuovo capitolo, discuterne le implicazioni e poi voltare definitivamente pagina. Non si sente il bisogno di altre polemiche». Morello non entra nel merito ma rileva: «Mi lasciano perplesso due cose: da una parte, il fatto che una lettera indirizzata in via riservata al Consiglio sia arrivata alla stampa, dall´altra mi chiedo per quale ragione un procuratore aggiunto, intervenuto in consiglio giudiziario, al Csm e poi all´assemblea dei sostituti, abbia ritenuto solo adesso di aggiungere questi nuovi elementi». In consiglio giudiziario, i pm Noviello e Sirleo avevano ripercorso le tappe del confronto con il procuratore sulle posizioni di Pansa e Bertolaso, riferendo fra l´altro di quando Lepore rimarcò che una richiesta di rinvio a giudizio per il sottosegretario avrebbe scatenato un vero e proprio finimondo e che era determinato a disporre lo stralcio.
Sabato pomeriggio, dopo aver letto sui giornali i resoconti dell´iniziativa di De Chiara (non smentiti dal magistrato) Lepore ha diramato una lunga nota nella quale ribadiva di aver ritenuto lo stralcio necessario per garantire il diritto di difesa a quegli indagati che non erano stati raggiunti da ordinanza cautelare e aggiungeva di aver «doverosamente soppesato limiti e conseguenze che un´iniziativa giudiziaria in quel momento ancora incompleta avrebbe potuto riflettere sull´emergenza rifiuti che in quei giorni tanto drammaticamente interessava il nostro territorio». Ma intanto la mossa di De Chiara ha già ottenuto un effetto, quello di far riaprire il caso che, dopo le audizioni in consiglio giudiziario e poi al Csm, il plenum del Csm aveva chiuso appena martedì scorso dando ragione ai pm Noviello e Sirleo sulla natura giudica dello stralcio, ritenuto una «revoca implicita», ma riaffermando al tempo stesso la compattezza dell´ufficio inquirente.
Domani il caso tornerà in prima commissione del Csm, dove è aperta la pratica "a tutela" di Noviello e Sirleo dopo le affermazioni del premier sui manager di Impregilo definiti «eroi». E all´organo di autogoverno si rivolge il giudice Tullio Morello, presidente della giunta distrettuale dell´Associazione magistrati, che dice: «È arrivato il momento di scrivere la parola fine a una vicenda interminabile. Spetta al Csm affrontare questo nuovo capitolo, discuterne le implicazioni e poi voltare definitivamente pagina. Non si sente il bisogno di altre polemiche». Morello non entra nel merito ma rileva: «Mi lasciano perplesso due cose: da una parte, il fatto che una lettera indirizzata in via riservata al Consiglio sia arrivata alla stampa, dall´altra mi chiedo per quale ragione un procuratore aggiunto, intervenuto in consiglio giudiziario, al Csm e poi all´assemblea dei sostituti, abbia ritenuto solo adesso di aggiungere questi nuovi elementi». In consiglio giudiziario, i pm Noviello e Sirleo avevano ripercorso le tappe del confronto con il procuratore sulle posizioni di Pansa e Bertolaso, riferendo fra l´altro di quando Lepore rimarcò che una richiesta di rinvio a giudizio per il sottosegretario avrebbe scatenato un vero e proprio finimondo e che era determinato a disporre lo stralcio.
Sabato pomeriggio, dopo aver letto sui giornali i resoconti dell´iniziativa di De Chiara (non smentiti dal magistrato) Lepore ha diramato una lunga nota nella quale ribadiva di aver ritenuto lo stralcio necessario per garantire il diritto di difesa a quegli indagati che non erano stati raggiunti da ordinanza cautelare e aggiungeva di aver «doverosamente soppesato limiti e conseguenze che un´iniziativa giudiziaria in quel momento ancora incompleta avrebbe potuto riflettere sull´emergenza rifiuti che in quei giorni tanto drammaticamente interessava il nostro territorio». Ma intanto la mossa di De Chiara ha già ottenuto un effetto, quello di far riaprire il caso che, dopo le audizioni in consiglio giudiziario e poi al Csm, il plenum del Csm aveva chiuso appena martedì scorso dando ragione ai pm Noviello e Sirleo sulla natura giudica dello stralcio, ritenuto una «revoca implicita», ma riaffermando al tempo stesso la compattezza dell´ufficio inquirente.