Critiche ai pm sul caso Impregilo

La Cassazione: doglianze infondate e toni inutilmente aspri
16 maggio 2009 - Dario Del Porto
Fonte: Repubblica Napoli
Il ricorso della Procura era stato parzialmente accolto, perché la Corte di Cassazione, dopo aver ordinato la restituzione al gruppo Impregilo di 300 milioni di euro, aveva ritenuto che il Tribunale del Riesame non avesse motivato il dissequestro di altri 450 milioni sequestrati nell´ambito delle indagini sul ciclo dei rifiuti. 
Ma nelle motivazioni della sentenza, depositate ieri in cancelleria, la seconda sezione penale della Suprema Corte non risparmia severi rilievi al contenuto dell´atto di impugnazione redatto dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo.
Da un lato, infatti, la Corte ritiene che i giudici del Riesame, nel dissequestrare i 450 milioni, abbiamo lasciato «senza risposta alcuna le osservazioni delle Sezioni Unite, risposta che - si legge - doveva essere necessariamente data e ben poteva essere data sulla base degli atti processuali», dall´altro però bacchetta gli inquirenti. E scrive: «Le censure del pm, formulate di continuo, con toni (inutilmente) aspri e accesi (inusuali in un provvedimento giurisdizionale) talvolta irridenti, altre volte sicuramente eccessivi (per non dire inaccettabili, come "goffa giustificazione"; "scenari grotteschi") si risolvono in doglianze infondate, se non in mere (gratuite) insinuazioni». A sostegno di quest´ultima considerazione la Corte cita il passaggio del ricorso della Procura nel quale «si accusa il Tribunale "di chiara determinazione di non leggere gli atti, quindi di non decidere». Quando invece, secondo la Cassazione, «è vero invece proprio il contrario».
Adesso gli atti tornano al Riesame che dovrà motivare la decisione sui 450 milioni dissequestrati con il provvedimento impugnato dalla Procura che considera l´intera somma (compresi gli altri 300 ora restituiti) profitto del reato di truffa contestato agli imputati del processo che si sta svolgendo in Tribunale. Ma le motivazioni gettano altra benzina sul fuoco di una vicenda accompagnata da aspre polemiche. Afferma l´avvocato Alfonso Maria Stile, difensore di Impregilo: «La Corte ha ritenuto che il Riesame dovesse spendere qualche parola in più nella parte relativa al dissequestro dei 450 milioni. Ma la decisione sui restanti 300 milioni, corrispondenti all´unico ricavo effettivo del gruppo, conferma che la tesi accusatoria è fondata sul nulla. I pubblici ministeri non sono stati in grado di indicare neanche un euro come profitto della presunta, e da noi contestata, attività illecita. E mi auguro che il Csm, dove è aperta una pratica "a tutela" dei pm Noviello e Sirleo, abbia modo di leggere le motivazioni della Cassazione».
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