L'arenile consegnato ieri all'autorità portuale per le concessioni

Bagnoli, spiagge bonificate Ma il mare resta inquinato

Via libera all'elioterapia da Nisida a Pozzuoli
15 maggio 2009 - Luca Marconi
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Almeno la boni­fica dell’arenile di Bagnoli, escluso il mare — che resta non balneabile per la presen­za di idrocarburi — è compiu­ta: ne danno l’annuncio l’as­sessore all’Ambiente Nasti e il neo subcommissario alle bo­nifiche Cicatiello. 
Che, ieri, hanno riconsegnato i tratti spiaggiati da Coroglio a via Napoli (Pozzuoli) all’Autorità portuale perché proceda a re­golarizzare le concessioni or­mai scadute da un anno (lo hanno sottolineato ieri all’Au­tority le Assise di Bagnoli). «Ora i napoletani possono fru­ire in piena sicurezza di que­sto tratto di costa — assicura l’assessore Nasti —. Il Com­missariato di governo con Massimo Menegozzo e Clau­dio Cicatiello ha finalmente accelerato i lavori e rispettato gli impegni e quando l’Autori­tà portuale provvederà a rego­larizzare le concessioni deli­miteremo anche il lido comu­nale per la soddisfazione dei cittadini meno abbienti». Da Nisida a Pozzuoli, quindi, col prelevamento della sabbia con idrocarburi sostituita con altra proveniente da Apricena in provincia di Foggia, alme­no si può prendere il sole sere­namente: un’operazione da 3 milioni di euro, durata 2 anni; 10 mila metri cubi di sabbia ri­mossi e 15 mila rimessi con 600 camion in partenza per di­scariche «fuori regione» ed al­tri 1.000 in arrivo carichi di sabbia di cava foggiana. Van­no via i teloni e tavolati pre­scritti ai concessionari. Ma «attenzione, il mare non è an­cora balneabile — sottolinea Nasti — perché bisogna fare la bonifica dei fondali e dei se­dimenti, solo l’elioterapia è li­beramente consentita: l’ac­qua, che batteriologicamente non presenta particolari pro­blemi, benché cristallina re­sta ricca di elementi inquinan­ti non naturali, idrocarburi e metalli pesanti e sta alla Capi­taneria, ai vigili e alle forze dell’ordine vigilare sulla salu­te dei cittadini». L’operazione sedimenti dipende da Roma ma c’è un nuovo piano, che parte dal muretto già sbreccia­to realizzato anni fa per sepa­rare il mare dall’arenile. Lo specchio d’acqua da bonifica­re dovrà essere circoscritto con un’imponente scogliera di 2.700 metri e larga 25 per consentire «in sicurezza» le bonifiche dei fondali fino a 7 metri di profondità, spiega il subcommissario Claudio Cica­tiello: «Stiamo rimodulando gli accordi e il progetto è in istruttoria al ministero del­l’Ambiente, ma ci stiamo già lavorando. Stamane (ieri) ab­biamo incontrato l’Autorità portuale di Piombino che do­vrà ricevere le sabbie rimos­se. Una volta avviata, la bonifi­ca dei sedimenti durerà meno di due anni. Nei nuovi piani l’importo a base d’asta com­prese le opere a mare, quindi le scogliere, e la progettazio­ne, è inferiore agli 80 milioni di euro». Sempre ieri mattina le Assise di Bagnoli coi comi­tati del quartiere hanno incon­trato il nuovo presidente del­l’Autorità portuale Dassatti. I comitati chiedono in partico­lare «chiarezza sulle conces­sioni balneari scadute da ol­tre un anno e sulla correttezza delle procedure di rilascio» già oggetto di un procedimen­to giudiziario in corso contro il precedente presidente del­l’Autorità, l’ex assessore al­l’Ambiente ed altri funzionari pubblici. I comitati hanno an­che evidenziato i disagi patiti per il «grave inquinamento acustico ed il traffico veicola­re notturno derivanti dalle at­tività musicali di alcuni titola­ri delle concessioni». Dassatti ha garantito disponibilità ad un dialogo costante coi citta­dini di Bagnoli intanto impe­gnandosi a favorire la «massi­ma trasparenza sugli atti del rilascio delle concessioni».
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