Biopower, il Riesame scarcera l’ex giornalista Di Vincenzo
Nessuna rete di contatti, nessun intervento mirato, nessun passepartout per il gruppo rappresentato dall’imprenditore laziale Giampiero Tombolillo. Le argomentazioni difensive a chiarimento della posizione di Margherita Di Vincenzo, detta Irma, napoletana, ex giornalista, hanno ampiamente convinto i giudici del Tribunale distrettuale del Riesame che ieri hanno annullato l’ordinanza cautelare domiciliare per la donna, coinvolta nell’inchiesta Biopower sulla centrale biomasse mai realizzata a Pignataro Maggiore. Soddisfatti i legali della Di Vincenzo, gli avvocati Michele Riggi e Antonio Abet, i quali hanno riproposto ai giudici della Libertà lo stesso contenuto dell’interrogatorio reso al gip (che aveva rigettato) dalla donna, la quale si sarebbe occupata semplicemente dell’agenda degli appuntamenti per una delle società del gruppo laziale. La Di Vincenzo aveva anche chiarito il senso delle intercettazioni, illustrando i passaggi che avevano fatto scattare il provvedimento anche nei suoi confronti. Associazione a delinquere finalizzata alla truffa in danno alla Regione Campania, corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione di segreti di ufficio e realizzazione di falsità in atti pubblici i reati ipotizzati dal sostituto della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sulla base di una indagine della Guardia di Finanza.