Ore 12.15: pesanti macigni precipitano dal costone sullo stabilimento balneare dell’hotel a cinque stelle

Mille metri cubi di roccia sulle piscine della Baia

Illesi bagnanti e lavoratori al lido, ora la spiaggia è chiusa
13 maggio 2009 - Petronilla Carillo
Fonte: Il Mattino Benevento

Arenile chiuso ai bagnanti, per ragioni di sicurezza. È quanto chiesto e ottenuto, poco dopo le 19.30 di ieri, dal comandante della Capitaneria di porto Vincenzo De Luca nel corso della riunione svoltasi in prefettura e presieduta dal prefetto vicario, nonchè commissario prefettizio di Vietri sul Mare, Raffaele Cannizzaro. Si tratta della fetta di spiaggia (e non solo)che fa parte del complesso turistico alberghiero Lloyd’s Baia Hotel: dal parcheggio del porto al promontorio verso Vietri, per intenderci. Una decisione necessaria dopo la frana che ha interessato ieri mattina la zona. Il provvedimento, emesso con doppia ordinanza dai Comuni di Salerno e di Vietri, resterà in vigore fino a quando la zona non sarà messa in sicurezza. Sono le 12.15 quando il costone roccioso si frantuma. Mille metri cubi di roccia cadono all’interno della piattaforma che ospita le piscine dell’albergo da un’altezza di oltre venticinque metri. Un’area di altrettanti mille metri quadrati è rimasta coperta dai pezzi della montagna. Si tratta della zona piscina, dell’angolo ristorante e dello spazio che ospita le docce e i servizi igienici. Al momento della frana sulla piattaforma in cemento non c’era nessuno. O quasi. Soltanto un operaio il quale, per fortuna, si stava allontanando per raggiungere i colleghi in pausa pranzo. Le piscine, difatti, sono ancora chiuse. E gli operai stanno lavorando alla sistemazione delle cabine e della spiaggia. I bagnanti sull’arenile sono rimasti illesi: la caduta dei massi è avvenuta in maniera perpendicolare così da interessare soltanto la proprietà privata dell’albergo. La parete rocciosa che si è staccata ha trascinato via anche le scalette che conducono alla piscina e le ringhiere di protezione. Sfiorata la tragedia, dunque. Se fosse accaduto soltanto tra dieci giorni, a stabilimento funzionante, oltre ai danni si sarebbero contante anche delle vittime. Un particolare, questo, che non è sfuggito a nessuno: soprattutto alle forze dell’ordine intervenute. Dagli uomini della Capitaneria di porto ai vigili del fuoco, dai carabinieri della stazione di Vietri alla polizia. Sul posto anche un’ambulanza della Croce Bianca. In un primo momento, difatti, si era sparsa notizia che ci fossero delle persone sotto le lastre di roccia. Ma, pochi istanti dopo, i soccorritori si sono resi conto che anche i sei operai che erano a lavoro in quella zona erano rimasti illesi. Una tragedia in parte annunciata. Tant’è che proprio la proprietà dell’albergo, la famiglia Soglia, aveva provveduto a far «imbracare» il costone roccioso. Ma la rete di contenimento è servita a ben poco: a staccarsi, difatti, sono stati enormi lastre di rocce. Da ieri mattina sul posto è a lavoro una squadra di geologi che sta studiando la roccia. Qualche anticipazione sull’esito dei primi sopralluoghi lo ha dato in tarda serata l’ingegnere D’Andrea del comando provinciale dei vigili del fuoco: «Questa parte di montagna ha delle continue percolazioni che logorano la roccia. Al momento il costone presenta delle lesioni pericolose che vanno tenute sotto osservazione. Non si esclude che possa verificarsi un’altra frana».

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