Consorzio unico scontro su Fabozzi
Slitta la convocazione dell’assemblea dei soci del Consorzio unico Napoli-Caserta per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. O meglio, la fissazione dell’assemblea è saltata, in quanto la riunione è stata «sconvocata». A deciderlo è stato lo stesso presidente dell’ente consortile, Enrico Fabozzi che lo scorso 8 maggio, ne ha inviato comunicazione a tutti gli organi coinvolti. Il rinvio è stato motivato per «sopraggiunti elementi di valutazione di ordine giuridico-amministrativo». E così, l’incontro convocato per ieri, è stato annullato. Per ora sine die. Ma quali sono i «sopraggiunti elementi»? La risposta sta in un dossier che il prefetto di Caserta Ezio Monaco ha inviato all’attenzione del ministro dell’Interno con annessa richiesta di un parere sulle modalità di procedere. Il nodo - sollevato anche nel corso della missione a Caserta della commissione Antimafia - sta sulla posizione di Fabozzi, sindaco di un comune (Villa Literno) sciolto per infiltrazioni camorristiche. E dunque, è il quesito sollevato dalla Prefettura, Fabozzi è titolato a convocare l’assemblea dei soci del Consorzio unico per procedere alla nomina del cda dell’ente consortile e del direttore generale? Dal ministero la risposta sarebbe in linea con la tesi della prefettura: stop a Fabozzi. Con la conseguenza che potrebbe anche scaturire un commissariamento dell’ente consortile. La questione, del resto, era stata anticipata anche da una nota che la stessa prefettura di Caserta ha inviato alla struttura del sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso rappresentando il caso Villa Literno-Consorzio e sollevando dubbi sulla legittimità della convocazione dell’assemblea. Una procedura che secondo Fabozzi è invece più che legittima «dal momento - spiega - che lo Statuto prevede che il presidente eletto duri in carica tre anni non rinnovabili e non contempla la cessazione dalla carica. Del resto - aggiunge - eventuali incompatibilità riguardano le cariche strettamente connesse all’attività di sindaco e non riguardano quelle ricoperte nell’ambito di enti strumentali». Insomma, uno scontro procedurale arricchito anche da un documento di contro-deduzioni (con pareri legali e richiami di pronunce del Tar) che lo stesso Fabozzi ha inviato alla prefettura di Caserta, al sottosegretario Bertolaso e al capomissione amministrativo-finanziaria della struttura commissariale, Vincenzo Gagliani Caputo. Ma la nota interpretativa del ministero dell’Interno sembra aver chiuso la questione pronunciandosi per l’incompatibilità dell’ex sindaco di Villa Literno. «Mi sorprende - dice ancora Fabozzi - tutto il clamore che ruota attorno al Consorzio unico, per non parlare del forte interesse della politica nella gestione dell’ente consortile, dalle nomine alle consulenze». Infine, una comunicazione alla struttura del sottosegretario è stata inviata dal sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, per chiedere «un intervento urgente volto a normalizzare il servizio in città, nelle more che il Comune espleti la gara per la gestione autonoma del ciclo di raccolta e smaltimento». La critiche di Ciaramella sono indirizzate all’operato dell’articolazione territoriale Ce 2: «Da qualche settimana - scrive - la raccolta ha subito improvvisi rallentamenti e non viene garantito giornalmente il totale prelevamento dei rifiuti lungo le strade, compreso il prelievo delle varie frazioni di rifiuto differenziato anche negli allestiti punti di raccolta».