Il retroscena dell’inchiesta su Pansa e Bertolaso in una lettera indirizzata a Palazzo dei Marescialli

«Rifiuti, stralcio deciso per aiutare il governo»

Il procuratore aggiunto De Chiara al Csm: la scelta di Lepore motivata dalla necessità di non turbare l’esecutivo
9 maggio 2009 - Leandro del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Ha scritto al Csm - poche righe - quanto basta per integrare l’audizione resa appena otto giorni prima. Aldo De Chiara, procuratore aggiunto capo del pool ecologia della Procura di Napoli, svela in poche righe un retroscena sul caso giudiziario più discusso nella Procura di Giovandomenico Lepore. A spingere De Chiara a scrivere al Csm è lo stralcio delle posizioni degli ex commissari antirifiuti Bertolaso, Catenacci e Pansa dal filone principale del processo alla gestione delle cosiddette ecoballe. In sintesi, ecco il senso della lettera indirizzata dall’aggiunto napoletano a Palazzo dei Marescialli: il procuratore Lepore motivò lo stralcio anche per non ostacolare il governo, per non turbare un esecutivo impegnato nella risoluzione dell’emergenza rifiuti in Campania. Una circostanza finora rimasta segreta, che è finita in questi giorni all’attenzione della prima commissione del Csm, dove è aperta una pratica a tutela dei pm napoletani su richiesta di Lepore e di settanta sostituti. Otto giorni dopo la sua audizione, De Chiara ha dunque ritenuto necessario indirizzare una integrazione scritta in merito alla gestione del processo ecoballe. Parole che, se confermate, basterebbero a mettere in discussione l’autonomia del potere giudiziario rispetto alla politica. Ed è così che l’aggiunto ha spedito un plico con alcuni ritagli di giornale e con un chiarimento di fondo: lo stralcio del prefetto Pansa e del sottosegretario Bertolaso - è il senso della lettera - nasceva anche dall’esigenza di non turbare l’azione del governo a Napoli, di non ostacolarlo. È questa - avrebbe scritto De Chiara - la versione resa dal procuratore Lepore lo scorso 24 luglio, in occasione di una riunione con i pm del caso rifiuti. Ed è in questa occasione - luglio 2008 - che si consumò lo strappo tra Lepore e i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, titolari originari del fascicolo ecoballe. Una divergenza con tanti strascichi, che si è discussa dinanzi al Consiglio giudiziario, ma anche al Csm, dove il plenum ha recentemente criticato Lepore, «reo» di aver revocato il fascicolo senza motivazioni scritte. Ma torniamo alla lettera di De Chiara. Inutile dire che l’integrazione postuma dell’aggiunto ha colto di sorpresa Lepore che, dal canto suo, ha sempre ricondotto i motivi dello stralcio a questioni puramente tecniche: la decisione di non chiedere il processo per gli ex commissari - aveva spiegato Lepore un anno fa - dipendeva dalla necessità di svolgere accertamenti, di interrogare gli indagati e di approfondire le loro memorie difensive. Oggi, quando il fascicolo stralcio è ancora in valutazione del nuovo assegnatario - il pm Maurizio De Marco - arriva una nuova versione sulla riunione che provocò la divergenza. Decisive le domande fatte a De Chiara dai consiglieri del Csm sul clima in Procura. Poi l’audizione si è soffermata in modo insistente sulla posizione del prefetto Pansa e del sottosegretario Bertolaso. Domande che devono aver spinto De Chiara a ragionare a mente fredda e ad integrare le sue risposte otto giorni dopo con una lettera indirizzata a Palazzo dei Marescialli.

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