Us Navy, una mappa delle zone a rischio
La mozzarella è acquistata in Germania, la carne pure. Formaggi, yogurt e uova provengono dalla Danimarca mentre latte e burro dall’Austria. Gli unici prodotti italiani consumati nelle basi americane di Napoli e provincia sono il pollo Arena, l’acqua minerale San Benedetto e San Pellegrino, frutta e verdura provenienti da fornitori severamente selezionati. Questa rigidità rientra nelle misure adottate dalla Us Navy per mitigare i rischi causati dall’inquinamento dovuto all’emergenza rifiuti in Campania. Lo studio, costato 30 milioni di dollari (più di 22milioni di euro), sarà completato entro l’anno. Ma una prima fase è stata già ultimata e ha consentito di tracciare una mappa delle aree off limits, quelle in cui l’ufficio alloggi non consiglia ai militari americani e alle loro famiglie di prendere case in affitto. Le zone ritenute ad alto rischio sono Arzano e Casavatore nella provincia di Napoli, e Casal di Principe, Villa Literno, San Cipriano d’Aversa, Casapenna, Villa di Briano, Marcianise e Capodrise, per quanto riguarda il Casertano. I rischi per la salute sono determinati dalla presenza di particolari percentuali di sostanze chimiche e composti organici volatili nell’acqua, contaminata da pozzi privati abusivamente allacciati agli acquedotti comunali o privi di ordinaria manutenzione. Pertanto, come anticipato dal «Mattino», la Us Navy ha modificato le clausole nei contratti di locazione, richiedendo prova documentata che l’abitazione sia collegata solo all’acquedotto comunale, manutenzione semestrale dei serbatoi idrici e fornitura periodica di acqua minerale imbottigliata. I risultati dello studio sono racchiusi in tremila pagine, inviate due settimane fa al Ministero della Sanità, alla Protezione civile e agli enti locali preposti. I dati della ricerca americana si discostano da quelli delle aziende sanitarie campane perché si basano non solo su campioni di acqua di fontane pubbliche ma anche su acqua dei rubinetti di casa (130 abitazioni selezionate, più 10 siti governativi incluso il Consolato di via Caracciolo). Parallelamente i medici della Us Navy studiano l’incidenza di tumori e malattie respiratorie. Su questo fronte i numeri sono più confortanti: non sono emersi finora particolari rischi di asma o allergie e la media di malformazioni neonatali è inferiore alla media registrata nelle basi americane nel mondo (3,13 casi su 100). Per i dati sul cancro, lo studio richiede tempi ancora lunghi.