L’inceneritore di Napoli brucerà solo il tal quale
Sistemi di sicurezza all’avanguardia ed efficienza energetica: saranno queste le caratteristiche del termovalorizzatore di Napol est. Lo prevedono gli allegati tecnici che lunedì 11 maggio saranno consegnati ad Asìa dal comitato degli esperti presieduto dal dottor Stefano Consonni del politecnico di Milano e composto dai massimi esperti del settore. Le schede delle prescrizioni necessarie serviranno a definire le caratteristiche tecnico funzionali dell’impianto di termovalorizzazione in maniera da rendere possibile l’avvio della gara. «In due mesi di intenso lavoro gli esperti hanno redatto un allegato tecnico di grande spessore», sostiene il manager di Asìa (la società che gestirà l’impianto)Daniele Fortini. La task force ha monitorato i sistemi di sicurezza tecnica e ambientale presenti negli impianti europei più avanzati e di più recente costruzione, quelli di Parigi, Amsterdam e Copenaghen, ne ha selezionato e scelto gli elementi più funzionali e li ha segnalati come fondamentali per il termovalorizzatore di Napoli est. Particolare attenzione è stata posta anche all’efficenza energetica: a Napoli si punta su di un impianto in grado di estrarre la massima potenza elettrica e termica. Contrariamente a quello che avviene ad Acerra (dove si bruciano i rifiuti prodotti dagli stir) il termovalorizzatore di San Giovanni brucerà il tal quale residuo della differenziata «Fra tre anni - dice Fortini - vorremmo arrivare almeno al di sopra del trenta per cento». Una percentuale raggiunta, tra le grandi città del Mediterraneo, solo da Barcellona. Secondo i progetti dell’Asìa, dunque, la differenziata dovrebbe quasi raddoppiare visto che attualmente si viaggia intorno al 19 per cento.