Fanfara, Panama e Lorgec i nomi utilizzati dalla Biopower Rogatorie internazionali per verificare «ingenti somme»

Impianti e tangenti, spuntano i conti cifrati

Truffa in Regione, nel mirino dei magistrati 15 bonifici bancari. Al vaglio operazioni per 1,5 milioni
1 maggio 2009 - Gianni Molinari
Fonte: Il Mattino

La caccia dell’«ingente somma» (così il gip chiama una presunta tangente ancora non trovata) dell’affaire delle centrali di Pignataro Maggiore (Caserta) e Reino (Benevento) porta a tre conti cifrati in altrettante banche svizzere, con un’appendice tedesca, alimentati da due conti intestati a Renzo Bracciali, proprietario della Biopower, della fiduciaria San Marino Investimenti Sa (società anomima). Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Caserta ha individuato - attraverso documenti sequestrati in una delle sedi romane delle societa di Bracciali e Gianpiero Tombolillo - almeno 15 ordini impartiti da Bracciali alla finanziaria sammarinese tra il 9 luglio del 2007 e il 30 giugno dell’anno scorso per bonifici per un totale di 1,5 milioni di euro. Di alcune operazioni i finanzieri hanno trovato la documentazione completa di tutti gli elementi identificativi, di altre (tra cui due ordini di bonifico da 333mila euro e da circa 98mila euro) solo alcuni elementi. Il 7 agosto del 2007 parte il primo ordine alla Smi: bonificare 64.300 euro sul conto Lorgec della filiale di Melide della Banca dello Stato di Bellinzona. Il giorno dopo nuovo ordine alla Smi per spedire 42.900 euro sul conto United Ventures Inc. Panama dell’Ubs dell’agenzia di via Petronio 14 di Lugano, il nove agosto altro ordine per il conto Crespi Gabriele (l’intestatario non è stato identificato e questo può anche far ritenere che si tratti di un nome di fantasia) per 18.869 euro. Dopo altre 24 ore il 10 agosto da San Marino spiccano il volo verso la Banca Arner di Lucano 165mila euro per il Fanfara. In quattro giorni vengono spostati in Svizzera e verso conti cifrati quasi 300mila euro. Sul conto Lorgec piovono altri due bonifici: 100mila euro il 9 aprile 2008 e 30mila euro in un’altra data non identificata. Al conto Fanfara arriva un altro bonifico da 125mila euro sempre in una data non identificata. Non sarà facile avere informazioni su questi conti e sui loro movimenti: serviranno rogatorie internazionali sia per San Marino, sia per la Svizzera, sia per la Germania. Infatti il conto Fanfara alla banca Arner di Lugano è collegato al conto 9415761 della Deutsche Bank Frankfurt: in pratica i soldi arrivano in Svizzera e ripartono per la Germania. Lo scoglio è San Marino. I rapporti tra le autorità finanziarie della repubblica del Titano sono gelidi: l’Italia ha contestato ai sammarinesi una certa disinvoltura nella gestione bancaria fino ad assegnare alle banche della piccola repubblica lo status di «non comunitarie». San Marino non è nella lista nera dei paradisi fiscali, ma nemmeno in quella bianca dei «buoni»; ha promesso all’Ocse di allineare la propria normativa a quanto richiesto dalla comunità internazionale e dal G20, ma per ora lo ha solo promesso. Peraltro in più occasioni e proprio riguardo a inchieste su attività di riciclaggio l’autorità giudiziaria di San Marino ha negato le rogatorie. Sul fronte degli interrogatori ieri il gip Paola Cervo ha sentino il direttore dei lavori della centrale di Pignataro, Giuseppe Esposito, il componente dello staff di Cozzolino, Eugenio Di Santo, il consulente Fulvio Scia e il dirigente della Regione Campania, Vincenzo Guerriero. Tutti hanno risposto al giudice che ha mandato ai domiciliari Guerriero, accogliendo un’istanza dell’avvocato Chieffo con parere positivo del pm Giordano.

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