Vertice in prefettura con Bertolaso e Pansa «Grande impegno in Abruzzo ma anche in Campania»

«Acerra ok, ora servono gli altri impianti»

Berlusconi: il primo termovalorizzatore funziona, entro l’estate sarà a regime. Ma non dobbiamo avere ritardi
28 aprile 2009 - Adolfo Pappalardo
Fonte: Il Mattino

Un vertice convocato quasi a sorpresa per verificare lo stato dell’arte per uscire dall’emergenza rifiuti. Silvio Berlusconi arriva domenica sera in città e, praticamente ad horas, convoca una riunione operativa per il giorno successivo. «Non dobbiamo avere ritardi. Siccome è un po’ di tempo che non riesco ad avere conferme sulle date ho ritenuto di far venire qui Bertolaso», spiega il Cavaliere di prima mattina davanti all’hotel Vesuvio, prima di recarsi in prefettura. È la quattordicesima volta che viene a Napoli nell’ambito dell’affaire rifiuti ma questa volta la visita è velocissima. Appena 80 minuti di riunione. Poi, prima di entrare in auto e andare via, vede i giornalisti che l’attendono all’ingresso: vira all’improvviso e gli va incontro. Ma non riesce a dire nulla: prima la ressa di simpatizzanti, poi un contestatore isolato (sarà identificato dalla Digos) che gli urla di non andare più in Abruzzo. E lui che saluta con la mano e si rimette, abbastanza spazientito, in auto per andare via. Poco prima, invece, Demetrio Chiodi, un’altra persona che manifesta in piazza del Plebiscito (lo fa da giorni perché vuole pubblicizzare un suo brevetto per eliminare l’immondizia) e vuole parlare con il premier, viene portato via dalla Digos. Al primo piano, invece, la riunione operativa per fare il punto ad un mese esatto dall’inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra. Dall’altra parte del tavolo il sottosegretario Bertolaso, il prefetto Alessandro Pansa, il generale Franco Giannini e l’ex senatore Franco Malvano, consulente per la sicurezza e ordine pubblico della struttura commissariale. Guido Bertolaso, preciso come è nel suo stile, gli presenta una relazione dettagliata sulla situazione. A cominciare da Acerra dove il cronoprogramma stilato mesi fa si sta rispettando alla lettera: entrata ormai a regime la prima linea (si bruciano poco più di 200 tonnellate al giorno), per le altre due si fanno le prove per i forni usando, come previsto, l’alimentazione a gasolio. Poi entro luglio il funzionamento a pieno regime per raggiungere così l’obiettivo di bruciare 600mila tonnellate l’anno. Ma non è l’impianto appena inaugurato il problema, quanto la raccolta differenziata con percentuali ancora troppo basse e gli altri inceneritori (Salerno, Napoli e Santa Maria La Fossa) i cui lavori dovrebbero partire entro l’anno. «Niente ritardi», si raccomanda più volte Berlusconi con i suoi interlocutori durante la riunione. Il tono è deciso, fermo. Il Cavaliere, infatti, pur impegnato nel post terremoto abruzzese, tiene a che in Campania fili tutto liscio e con la fine di dicembre si dichiari chiusa la fase dell’emergenza. Definitivamente. «Bertolaso è occupatissimo come me per la gestione del dopo terremoto ma questo non ci deve far dimenticare - spiega il premier prima della riunione ai microfoni di Canale 21 - le vicende e le necessità della Campania e il percorso degli appalti per i termovalorizzatori. Sono qui per questo». Il premier parla di «quattro impianti» oltre a quello già funzione, ritornando alla sua idea di costruirne uno per bruciare solamente le ecoballe. Anche se nella riunione del quinto impianto non se ne fa cenno. Su Acerra, comunque, mostra ottimismo: «L’impianto funziona benissimo, l’inquinamento è vicino allo zero. Abbiamo lì un prototipo che è molto utile, che dovremo riedificare in tante altre regioni d’Italia». Ma la sua idea è un’altra: andare oltre, e puntare «a una legge che impedisca di lordare i luoghi pubblici e fare scritte sui muri».

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