Acerra, a pieno regime solo a Dicembre

1 maggio 2009 - Angelo Carotenuto
Fonte: Repubblica Napoli

L´odore è quello di un pezzo d´ovatta impregnato d´alcol. Solo più forte. I rifiuti che rotolano dentro le lamiere, spaccano i timpani. Una pala rossa cala dall´alto. S´immerge nella vasca. Uncina, raccoglie, scarica nel forno. Fuoco e monnezza. L´inceneritore di Acerra è acceso. Ieri sì.
L´hanno acceso alle undici di mercoledì sera, e fino alle 7 di ieri mattina il mostro ingoiava immondizia al ritmo di 25 tonnellate l´ora. Due in meno che a pieno regime. Ma prima? E dopo? «S´accende e si spegne». Allora è vero: Acerra s´accende e si spegne? Ettore Figliolia, capo della segreteria tecnica di Guido Bertolaso, sospira e spiega: «L´impianto si ferma di frequente. Attenzione. Non perché non funzioni, ma per la necessità che venga calibrato». È questa la denuncia di attivisti e movimenti che ha fatto il giro di blog e social network: inaugurazione beffa. Iniziativa mediatica. Una parata, la chiama Tommaso Sodano. Ed è a questa accusa che gli uomini di Bertolaso replicano: «Ma no, siamo in una fase di pre-accensione. È un rodaggio». In prima linea a L´Aquila per il dopo terremoto, il sottosegretario di governo ha chiamato Acerra e ha ordinato d´aprire le porte: «Mostrate che tutto è in regola».
Tutto in regola significa che, come previsto, è attiva una linea su tre. «La seconda partirà il 2 maggio, la terza entro l´otto». Acerra domani raddoppia. In leggero ritardo rispetto agli annunci del governo. Tutto in regola significa che i gestori di A2A non sono ancora insediati. Non lo faranno fino a dicembre. Perché non prima di dicembre, se non gennaio 2010, saranno completati i collaudi, secondo quanto previsto dalla legge (6 mesi). Solo allora l´inceneritore avrà il suo "bollo di garanzia" e sarà in esercizio completo, con le sue 1.800 tonnellate da bruciare. Saranno passati 9 mesi dal taglio del nastro e 6 dalle elezioni. «Mica adesso non ci sono gestori…». C´è la Fibe. La produzione d´energia, la vera fase di termovalorizzazione, comincerà a metà maggio. Quando è prevista la cessione di energia all´Enel. «Tempi fissati sin dall´inizio, non ci sono intoppi».
Cosa è stato fatto dunque ad Acerra fin qui? In 35 giorni sono state bruciate 7 mila tonnellate di immondizia, quante ne produce la Campania in 24 ore. Figliolia spiega che «bruciare per ora è un mezzo, non un fine. Stiamo smaltendo non per l´emergenza, ma per la messa a punto. È una fase di sperimentazione». Bruciano quei rifiuti che giungono trattati dai 7 impianti di tritovagliamento (gli ex cdr). «Quanto scoperto in questi anni è un´altra cosa. Ora è tutto in regola». Codice Cer 191212, così parlano i tecnici. Sui camion che li trasportano è previsto un impianto gps per la tracciabilità. Lungo i pianali saranno montate telecamere. I rifiuti militarizzati. Giuseppe Vacca, direttore dei lavori: «La prova che il prodotto è idoneo sta nel fatto che non usiamo additivi ausiliari». O meglio: solo qualche volta. «Scattano automaticamente. È successo di rado». Però l´impianto è rimasto uguale a quello progettato per bruciare cdr. «Stiamo valutando le modifiche. Soprattutto - ancora Vacca - per l´evacuazione delle scorie, perché nel materiale incombustibile ne sono comparse di un tipo inatteso. Più grandi».
E la storia che il mostro inquinerebbe come tre auto, mentre invece secondo un dirigente Asl rilascia l´anidride carbonica equivalente di 115.702 macchine? «Non sono possibili certi paragoni». Ma li ha fatti il governo per tranquillizzare. Parole di Berlusconi. Ad Acerra tagliano corto. «A noi interessa che le emissioni siano nella norma». È quanto si verifica in tempo reale dentro una stanza piena di computer, slide e grafici. Vincenzo Coccolo, presidente dell´osservatorio ambientale, dice che «i dati saranno visibili online». Per ora sono disponibili quelli relativi all´area esterna, non alle emissioni. Michele Mirelli, responsabile del procedimento, ragiona sugli allarmi dei comitati, in sit-in all´esterno: «Dicono che è tutto spento perché non si vede fumo dai tre camini. Voglio spiegare che i vapori sono rilasciati ad alta velocità, e quindi ad un´altezza tale da non essere visibili». Le ceneri sembrano destinate al trasporto in Germania. L´ansia dei comitati non è placata. Il portavoce Tommaso Esposito: «Nessuno tutela la nostra salute. Non ci sentiamo garantiti dall´osservatorio, che ha taciuto sullo spegnimento dell´inceneritore finché non abbiamo denunciato la falsa partenza. Siamo sicuri che domani l´impianto sarà di nuovo spento». Gli uomini di Bertolaso la chiamano una prova d´orchestra. «Adesso ognuno sta mettendo a punto la sua parte. Poi bisognerà suonare insieme». Poi.

Powered by PhPeace 2.7.16