Casal di Principe bocciata due volte
Casal di Principe. Acqua inquinata, gli americani non torneranno a Casal di Principe. I primi undici trasferimenti verso la base della US Navy di Gricignano furono effettuati a novembre ma pochi giorni prima di Natale, in un incontro alla Nato di Bagnoli tra il sindaco casalese Cipriano Cristiano e l’ammiraglio Mark Fitzgerald si decise di prevedere un ritorno del personale statunitense entro aprile. L’intesa parlava di nuovi contratti di locazione a partire dall’inizio della primavera, con nuove e più vincolanti clausole. Criteri di scelta decisamente più severi che Cristiano aveva voluto garantire in prima persona. A far cambiare i programmi è, invece, l’arrivo delle nuove analisi che confermerebbe a distanza di sei mesi la presenza di «potenziali rischi per la salute umana». I primi rilievi eseguiti dal «Navy and Marine Corps Public Health Center» della Virgina, parlavano di altissimi livelli di «componenti organiche volatili, bioprodotti presumibilmente derivanti da solventi industriali». L’allarme fu generale fino al punto da far nascere la necessità di una sorta di unità di crisi negli uffici della Prefettura di Caserta con la convocazione di un tavolo tecnico e con verifiche incrociate. Si richiese l’intervento dell’Unità operativa di prevenzione collettiva dell’Asl Ce2. Le indagini a campione furono svolte proprio nelle aree incriminate di via Vaticale, di corso Dante, piazza Villa e corso Umberto I. Dai risultati era venuto fuori che gli americani avevano eseguito le analisi sull’acqua dei pozzi che a Casal di Principe sono abusivi. E la metodica di allora, leggendo i responsi scientifici, è la stessa di oggi visto che le analisi sarebbero state fatte ancora una volta su acqua proveniente da pozzi o fonti sconosciute. Niente a che vedere con l’acqua della condotta pubblica per la quale gli amministratori casalesi continuano a ribadire la salubrità. «Il monitoraggio non si è mai fermato - assicurano - tant’è che è stato aperto un ufficio idrico e un numero verde al quale gli utenti possono rivolgersi in ogni momento». L’accordo sui dati, nell’autunno scorso, venne fuori anche dal confronto che il sindaco in presenza di altri tecnici ebbe con un medico igienista americano. «Quando gli americani torneranno - aveva detto Cristiano - sapremo accoglierli facendo fare un giro del paese e mostrando loro le nostre tradizioni». Una cortesia che avrebbe ripagato l’accoglienza ricevuta a dicembre. I fatti per il momento ci raccontano, però, un altro tipo di storia.