L’ultima Beffa Del premier. L'inceneritore spento
Silvio Berlusconi ieri mattina di nuovo a Napoli: «Il termovalorizzatore di Acerra funziona benissimo, l'inquinamento è vicino allo zero». Accanto a lui il generale Giannini, vice del commissario Bertolaso per l'emergenza rifiuti in Campania: «Ci vorranno mesi di collaudo» data la complessità dell'impianto che «ha bisogno del suo rodaggio». E i collaudi, comunque, partiranno da giugno.
Ma la visita a sorpresa di Berlusconi a Napoli (per dimostrare che, nonostante il terremoto, non dimentica la monnezza) è stata contestata proprio da due abruzzesi, mentre il premier vantava il «quattordicesimo briefing» davanti alla Prefettura. «Non devi venire in Abruzzo. Ci stai rovinando» hanno urlato i due trentenni che sono stati subito identificati dalla Digos solo per aver gridato. Berlusconi è andato via, per volare al brindisi del quarantenne Piersilvio a Portofino. Il termovalorizzatore di Acerra, comunque, non è ancora in funzione dal 26 marzo, giorno dell'inaugurazione a suon di fanfare, quando Berlusconi ha schiacciato davanti alle telecamere (e ai maxischermi per sbeffeggiare i servizi di Annozero sui rifiuti) il vistoso bottone rosso dell'accensione. Nella tabella di marcia della Protezione civile (www.emergenzarifiuticampania.it) s'informa che «entro giugno il funzionamento sarà a pieno ritmo e avranno inizio i collaudi» (il 26 marzo Bertolaso ai cittadini: «Oggi entra in funzione il termovalorizzatore»). Ieri a Napoli c'era anche il sottosegretario, e il premier ha annunciato le nuove mosse, allarmato dall'estate in arrivo e dalla raccolta differenziata a rilento: appalti per «altri quattro termovalorizzatori in Campania», la discarica di Tersigno aperta a fine maggio, e nuove norme contro i graffitari e chi sporca le strade.
Il no dei cittadini
Il Comitato contro l'inceneritore di Acerra già il 27 marzo ha denunciato la «finta accensione» dell'impianto, che gli abitanti ritengono «dannoso per la salute e neppure così utile: non ci sono rifiuti per le strade nonostante Acerra non sia in funzione», spiega l'avvocato Tommaso Esposito, del comitato di Acerra e rappresentante di «Rifiuti zero».
Di camion pieni di spazzatura gli abitanti non ne vedono passare. E basta guardare sul sito le foto scattate dalle webcam per scoprire l'impianto deserto, l'assenza di operai, delle stesse «ecoballe» o del cosiddetto «cdr», perché al momento non avviene il processo che lo crea. «Vedrete che Acerra non sarà in funzione prima del dicembre 2009, data di consegna dell'impianto che deve produrre energia elettrica dal trattamento rifiuti», spiega Esposito, perché il 26 marzo è stato firmato anche un protocollo d'intesa con un gestore di energia, «col ripristino del Cip6 - il 7% della bolletta destinato alle energie rinnovabili - vedrete che troveranno il gestore, e lì partirà il vero affare, perché si autorizzerà a bruciare tutto».