Nel mirino le tensioni seguite alle accuse del premier ad Acerra Stralcio su Bertolaso e Pansa: il plenum rinvia la decisione

Scontro sui rifiuti, il Csm convoca Lepore

«Va capito se in Procura c’è disagio». Audizione il 28, nell’istruttoria anche Galgano e De Chiara
17 aprile 2009 - Leandro Del Gaudio
Fonte: Il Mattino

La prima commissione del Csm vuole ascoltare il procuratore Giovandomenico Lepore, il suo vice Aldo De Chiara e il procuratore generale Vincenzo Galgano. Una mossa a sorpresa da parte della commissione di Palazzo dei Marescialli, il primo intervento sulla richiesta della Procura di Napoli di aprire una pratica a tutela dei pm dopo alcune dichiarazioni rese dal presidente del Consiglio Berlusconi in occasione dell’inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra. Il Csm apre formalmente un’istruttoria. E lo fa anche per definire il «clima», le condizioni «ambientali» del lavoro dei cento e passa pm dell’ufficio inquirente napoletano. Una decisione che mostra sensibilità non solo per le dichiarazioni del premier («gli eroi della Impregilo contro gli ostacoli giudiziari»), ma anche per il modo in cui si è arrivati alla richiesta di «tutela» al Csm. Il testo - val la pena ricordare - è firmato da Lepore, che in un primo momento era stato al centro di perplessità dei pm per non aver replicato al premier al termine dell’inaugurazione di Acerra. Davanti al Csm, dunque, sfileranno tutti i protagonisti di un serrato confronto interno all’ufficio inquirente e al distretto di Corte d’appello, che va avanti dallo scorso dicembre, da quando cioé il Consiglio giudiziario (una sorta di csm minore) si è interessato alla divergenza sorta tra Lepore e i due pm Sirleo e Noviello nella gestione del processo ecoballe. C’è una data fissata nel calendario della prima commissione di Palazzo dei Marescialli: il prossimo 28 aprile, parte l’istruttoria con la convocazione di Lepore, in una vicenda che potrebbe interessare anche tutti gli esponenti di magistratura associata napoletana che si sono espressi sulle tante facce del caso Napoli. Ecco come motiva l’apertura dell’istruttoria Fabio Roia, presiente della prima commissione del Csm (in sostituzione di Ugo Bergamo, candidato alle Europee): «Vogliamo capire se all’interno della Procura di Napoli ci sono profonde sofferenze come qualcuno ha segnalato in un’intervista sulla stampa». Una dichiarazione che punta a stabilire se esiste quel clima di «effervescenza prelettorale» al quale ha fatto riferimento il pg Galgano nel corso di ripetute interviste, nel difendere la posizione di Lepore rispetto agli attacchi di alcuni esponenti delle correnti di magistatura associata. Roia aggiunge: «Abbiamo ampliato la pratica a tutela dei pm napoletani per verificare se effettivamente c’è una situazione di disagio in Procura. Un’esigenza sorta dopo che il pg di Napoli, Vincenzo Galgano, nel difendere in un’intervista il procuratore Giandomenico Lepore, ha parlato di strumentalizzazioni della vicenda, invitando i pm a lavorare in silenzio». Facile immaginare che vengano ascoltati giudici e pm che in veste di esponenti di correnti associative hanno replicato al pg. A fine mese, dunque, il via all’ultima faccia del caso Napoli: «Scopo delle audizioni è dunque accertare se c’è effettivamente una situazione di turbolenza in Procura; ma se così non fosse, aggiunge ancora Roia, «intendiamo aiutare l’ufficio a lavorare con serenità». Ieri, invece, nuovo stop dinanzi al Plenum sul caso legato allo stralcio di alcuni indagati - tra cui gli ex commissari Catenacci, Bertolaso e Pansa - contestato dai pm Sirleo e Noviello. Qui il Plenum deve valutare l’operato del capo dei pm napoletani. Dopo l’indirizzo della settima commissione del Csm, (che parla di «revoca non motivata») il Plenum dovrà valutare la posizione del procuratore Lepore. Ieri, la corrente di Md si è astenuta, caso rinviato fra quindici giorni.

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