Giù l’inceneritore Assoutenti: spreco di soldi utilizzabili per la bonifica
Cava de’ Tirreni. Fu una grande intuizione del sindaco Eugenio Abbro negli anni Settanta, oggi è solo un simbolo di un grande degrado. È la storia dell'ex inceneritore. Aperta dall'Assoutenti, l'associazione dei consumatori, una dura polemica con l'amministrazione Gravagnuolo. Inaugurato nel 1977 il bruciatore doveva essere la risposta concreta alle discariche. Per una errata taratura dello stesso dopo alcuni anni fu chiuso, una rivolta dei contadini di S. Lucia che videro a rischio la coltivazione del tabacco: una polvere nera, infatti, si depositava sulle foglie e il pericolo di diossina attraverso i fumi che si sprigionavano bruciando rifiuti costrinsero l'amministrazione comunale a sospenderne l'utilizzo. Si era anche ipotizzato un riequilibrio termico che ne permettesse il riutilizzo, ma ormai la cultura delle discariche aveva preso il sopravvento. Da allora le popolazioni di S. Lucia e di S. Giuseppe al Pozzo avviarono un movimento di lotta per la bonifica dell'area. Una battaglia assopitasi negli ultimi anni, ma ripresa con forza da Assoutenti che, in una lettera aperta al Comune, ha chiesto di conoscere quale sarà la futura destinazione di quest'area nel Puc e soprattutto quando sarà bonificata. «Non crediamo - aveva scritto Francesco Avagliano, presidente dell'associazione - che Gravagnuolo abbia intenzione di destinare tale struttura ad imperitura memoria della tanto immaginifica città della qualità». Immediata è stata la risposta del consigliere comunale Pasquale Scarlino, negli anni '90 promotore di un comitato di lotta per la bonifica dell'area. che si è chiesto dove era il presidente dell'associazione quando altri lottavano per un diritto alla vivibilità di una comunità. Dura e sferzante la replica di Avagliano. «Un intervento maldestro quello di Scarlino, l'associazione è nata nel 2004. Dimentica o fa finta di aver dimenticato che già nel 2008 sollevammo il problema e fino ad oggi non v'è stata alcuna risposta né sulla destinazione né sulla bonifica. Eppure la Regione ha destinato fondi a 18 comuni superiori a 50.000 abitanti per interventi di recupero e riqualificazione urbanistica dei territori. Quale migliore occasione per riqualificare e bonificare l’area. Avagliano denuncia che per tali problematiche che attengono a reali esigenze della città non c'è attenzione, eppure bastava destinare alla bonifica i 300 mila euro per la realizzazione dello sbandierometro.