Da ieri mattina il rogo I titolari: non abbiamo ricevuto minacce L’intervento dell’Arpac

Azienda in fiamme, c’è pericolo diossina

Castelnuovo Cilento, distrutta un’industria del ciclo dei rifiuti. La procura di Vallo indaga: si sospetta il racket
11 aprile 2009 - Elisabetta Manganiello
Fonte: Il Mattino Salerno

Castelnuovo Cilento. Rogo in un capannone industriale di Casalvelino Scalo, ingenti i danni che ammonterebbero a migliaia di euro. Ancora ignote però le cause dell’incendio, mentre sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta. Preoccupazione ha destato tra i residenti l’alta colonna di fumo che si è sprigionata dal rogo per diverse ore ed è stata avvistata a chilometri di distanza. Il sindaco Gaspare Ridolfi ha chiesto alla popolazione di tenere porte e finestre chiuse, a scopo precauzionale, e ha allertato l’Arpac per le verifiche ambientali. Positive le prime risposte: sarebbe stato infatti scongiurato il pericolo di diossina. L’incendio è divampato ieri mattina attorno alle 9 nello stabilimento della Sidemec, in località Fornace, nella frazione Casalvelino Scalo di Castelnuovo Cilento. La fabbrica, estesa circa 600 metri quadrati, trasforma le bottiglie di Pet ricavate dalla raccolta differenziata in materiale semilavorato che viene commercializzato presso aziende specializzate del nord. Per fortuna, al momento in cui sono divampate le fiamme, nel capannone non c’erano i circa 30 operai che di solito vi prestano servizio, poiché già da qualche giorno hanno interrotto il lavoro per le ferie pasquali, visto anche il ritmo delle attività che e in questo momento non è a pieno regime. Sulla causa che ha innescato il rogo sono in corso gli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Vallo, agli ordini del tenente Salvatore Luciano. Al momento non si esclude nessuna ipotesi, anche se sembrerebbe che ai proprietari non siano mai pervenute minacce e o richieste estorsive. Inoltre, è non si esclude che il fuoco sia partito da un corto circuito. Al momento dell’incendio negli uffici c’era solo il direttore, che si è accorto del fumo che cominciava a sprigionarsi all’interno dello stabilimento e ha dato l’allarme. Per combattere contro le fiamme, alimentate dai materiali presenti nella struttura, sono dovute intervenire quattro squadre di vigili del fuoco provenienti dai distaccamenti di Vallo della Lucania ed Eboli, ma anche dalla sede di Salerno. Solo dopo diverse ore di lavoro i caschi rossi sono riusciti ad avere ragione del rogo che intanto aveva però distrutto buona parte del capannone. Ancora da quantizzare i danni alla struttura e ai macchinari, che potrebbero essere stati danneggiati solo in parte dalle fiamme. Secondo una prima stima, comunque, ammonterebbero a diverse migliaia di euro. Da parte del Comune sono stati subito allertate la Prefettura di Salerno e l’Arpac che ha effettuato i rilievi. E, a quanto pare, non si sarebbero registrate emissioni di diossina nell’atmosfera, perché il fumo prodotto dalla combustione del Pet non ne produce. Scongiurato il pericolo ambientale, resta la preoccupazione per i circa 30 operai della fabbrica che temono ora uno stop occupazionale. Ma precise rassicurazioni in tal senso sarebbero pervenute da parte della proprietà al sindaco di Castelnuovo, Gaspare Ridolfi, che ieri si è recato sul posto non appena ha saputo dell’incendio.

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